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Caccia alla gang campana

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La villa di via Indonesia assaltata dai rapinatori

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E ora è caccia all'uomo, anzi alla banda, probabilmente campana. E spunta l'ipotesi di una possibile ritorsione. L'altra sera all'Eur, i rapinatori hanno assaltato la villa di un imprenditore romano da grande cronaca, Angelo Deodati, 75 anni. Hanno messo a segno un colpo "singolare" per modalità e impegnativo per caratura dell'obiettivo. Deodati è un personaggio che ha fatto parlare molto di sé, fondendo i suoi interessi tra calcio di rango (Ancona, Latina, Viterbese) e grandi affari nel settore sui rifiuti. Anche con qualche grattacapo giudiziario. E tra le ipotesi da prendere in considerazione c'è anche quella di una rapina-avvertimento. I carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci hanno tra le mani il bandolo della matassa che potrebbe accorciare i tempi per la soluzione del caso. È il palo dell'organizzazione, il pregiudicato salernitano residente a Grottaferrata che i militari sono riusciti ad arrestare: per la rapidità d'intervento del Nucleo radiomobile del colonnello Mauro Conte, e perché il fuggiasco ha messo fine alla corsa andando a sbattere con la sua Fiat Uno. Ora la soluzione del giallo è nella mani del Nucleo investigativo del maggiore Bartolomeo Di Niso, coordinato dal colonnello del Reparto operativo, Salvatore Cagnazzo. La rapina è stata studiata sapendo cosa avrebbero trovato. Alle 20 circa il palo aspetta in auto, tra via Indonesia e via Birmania. Gli altri quattro entrano nella proprietà del vicino, evitando di finire nell'obiettivo di una telecamera che guarda un lato della strada: l'altra è puntata sull'entrata di via Indonesia. Le immagini registrate sono comunque al vaglio degli investigatori sperando di tirar fuori qualche dettaglio utile. I balordi superano il muro di cinta, poi oltrepassano quello interno, che separa le due residenze, ed entrano in azione. Sono incappucciati, armati di pistole elettriche, armi vere e arnesi da scasso. Forzano una grata e sono in casa. La prima vittima delle minacce è la moglie di Deodati. Un rapinatore la costringe a dirigersi verso la camera da letto, dove finisce anche Deodati. A distanza, chi vede la scena è la nipotina di 12 anni. È nell'altra villa, accanto a quella dell'imprenditore, nella quale vive con la mamma (figlia di Deodati) e il papà: «C'è un uomo mascherato che sta costringendo la nonna a entrare in camera», dice. I rapinatori da una parte con i due ostaggi, il resto delle famiglia dall'altra, a pochi metri. Parte l'allarme al 112. A razzo arrivano le gazzelle del Radiomobile: i carabinieri si piazzano davanti al palo. Questi non cede e dà gas cercando di investire un militare (è stato medicato in ospedale con sette giorni di prognosi). Scatta l'inseguimento, poi l'incidente e il fermo. Nel frattempo, gli altri quattro riescono a fare razzia di quello che è "a vista": 80 mila euro, diamanti e orologi preziosi, e sono fuggiti a piedi scavalcando il muro di cinta su via Birmania.

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