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Assistenza legale e sanitaria nell'ex Museo della Carta

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GiuseppeGrifeo Valigie, tante buste, zaini, poche cose issate su un pullman e poi via verso il centro Giovanni XXIII sulla Casilina a Grotte Celoni. Così ieri è iniziato lo sgombero dei nomadi dall'ex Museo della Carta in via Salaria 971, struttura in precedenza occupata (marzo 2008), sgomberata a settembre 2009 e due mesi dopo utilizzata per ospitare temporaneamente 168 rom (una sessantina i minori) portati via dal campo Casilino 700. La struttura li ha tenuti in stanzoni suddivisi in ambienti familiari da grate «orsogrill». Gli accessi e i rientri sorvegliati attentamente da agenti della Clstv, Centro Logistico Sicurezza e Trasporto Valori, coordinati da Vincenzo Del Vicario. Adesso per quegli stessi nomadi comincia la distribuzione in campi attrezzati e strutture d'accoglienza per fornire loro una vivibilità stabile e liberare definitivamente l'ampio edificio della Salaria destinato alla Protezione civile e come struttura d'emergenza: già oggi è indicata come «Cittadella della Solidarietà». L'operazione di sgombero è stata decisa dal V dipartimento del Comune e strutturata in più fasi. Il direttore di settore, Angelo Scozzafava, ha pensato di non smembrare i gruppi e di accogliere la necessità delle famiglie di poter avere più tempo per preparare i loro averi. Ieri sono stati così portati via per primi i single, coloro che non hanno legami familiari. Nei giorni successivi si procederà con altri gruppi, fino a trasferite tutti i nomadi ospitati sulla Salaria. Sospiro di sollievo dai quartieri vicini, a cominciare da quello di Villa Spada, dove i furti negli appartamenti erano aumentati di circa il 70% proprio dalla sistemazione dei rom nell'ex Museo. Intanto, un'ala di questo complesso ampio 15 mila metri quadri, è stata già ristrutturata, vasti saloni sono stati già dotati di letti, gli ambienti hanno riscaldamenti a piastre sospese e nuovi servizi igienici: a pieno regime potrà ospitare 250 persone, in parte come emergenza abitativa, per esempio, dopo calamità naturali, sia come luogo di transito per immigrati. La struttura non sarà solo questo perché all'interno saranno allestiti ambienti dedicati all'assistenza legale e sanitaria. Anche il teatro-sala proiezione interna, in disuso da decenni e da ristrutturare, troverà nuova vita insieme ad altre attività dedicate al territorio, in questo caso al IV Municipio. «Con l'operazione di oggi posso finalmente parlare dei risultati di un anno di lavoro nel settore della sicurezza – sottolinea Cristiano Bonelli, presidente del Municipio - 80 per cento in meno degli insediamenti abusivi nel territorio, oltre 140 interventi, quintuplicati rispetto al periodo precedente, il 70 per cento in meno della prostituzione». Lo stesso IV Municipio dovrebbe avere, per adesso, un paio di stanze che dedicherà a una delle unità locali di Protezione civile. Ma il sogno della presidenza municipale sarebbe quello di avere spazio a sufficienza per creare una struttura di dopolavoro per la Polizia locale, «una cosa che i nostri vigili non hanno e che si meritano da anni», aggiunge Bonelli.

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