Aperti 80 negozi col trucco del ricorso
Nonostanteil puntuale diniego di autorizzazione da parte del I Municipio e la mancanza del regolamento attuativo del Comune che recepisce la legge regionale del 2006 al quale proprio in questi giorni si sta lavorando. Nel 2009 sono infatti nati ottanta nuovi bar e ristoranti nelle vie e nelle zone a maggiore vocazione turistica, tra le lamentele dei residenti e degli stessi commercianti che iniziano a temere l'eccessiva concorrenza, con il «semplice» stratagemma del ricorso al Tar da parte di chi vuole avviare un'attività dopo aver ricevuto il diniego di autorizzazione del I Municipio. In poche parole il Municipio nega, il Tar concede la sospensiva perché non c'è il regolamento attuativo del Comune che disciplina la materia e il locale apre. Gli ottanta esercizi di somministrazione che sono nati in un clima di «deregulation» si aggiungono al numero già elevato di locali in centro e non lontanamente paragonabile a quello del resto del territorio capitolino. Se consideriamo, infatti, il caso del I Municipio è già stata superata quota 2.600 tra soli bar e ristoranti senza tenere conto del numero altrettanto importante di locali di seconda serata, di bar-ristoranti, e di circoli privati. Un caso a sé, dunque, quello del centro storico al quale la giunta Alemanno ha deciso con questa bozza di provvedimento di voler mettere la parola fine. Per dare un'idea di quanto sia urgente il nuovo regolamento basti pensare che soltanto il IV Municipio ha numeri che possono essere considerati elevati, almeno rapportati a quelli del I, con oltre 460 bar presenti sul territorio e più di 250 ristoranti. E per quanto riguarda il meccanismo del ricorso al Tar per poter aprire un'attività di somministrazione, analoghi casi registrati che si contano sulle dita di una mano. Questo la dice lunga sull'elevato interesse che suscita la zona del centro tra chi è pronto a investire in un'attività del genere. La crisi, in questo senso, non sembra infatti aver invertito il trend di crescita di bar e locali simili presi d'assalto nelle serate e nelle notti capitoline dai romani, ma soprattutto dai turisti. Se dunque da più parti si sostiene che determinate zone del centro sono ormai sature di esercizi pubblici, si capisce da sé quanto pericolosa possa essere la mancanza di un regolamento che recepisca una legge regionale esistente già da quattro anni. Dam. Ver.