Far west al supermercato "Mio figlio non doveva reagire"

«Quattro proiettili hanno raggiunto mio figlio massacrandogli le gambe e colpendolo a una mano. Il segreto per sopravvivere a una rapina è quello di non reagire mai». Sono le parole del padre di Mirco, il gestore del supermercato di Talenti rapinato verso le 18,30 dell'altro ieri. Il figlio è adesso ricoverato all'ospedale Pertini, ancora in osservazione in attesa che si liberi un letto nel reparto di destinazione. Non potrà essere operato prima di venerdì: la polvere da sparo è dentro le ferite e intervenire adesso significherebbe rischiare di mandarla in circolo scatenando anche forti infezioni. «Due proiettili gli hanno lesionato i femori, tanto che cadendo a terra dopo che si era aggrappato a un rapinatore, gli si sono spezzati – racconta papà Stefano – Adesso è in trazione, tutto sommato sta bene ma ha molto dolore». Un terzo proiettile è finito sempre in una gamba, e il quarto ha trapassato la mano sinistra, fra pollice e indice, tutti colpi esplosi a distanza molto ravvicinata». Il supermercato è dotato di telecamere di sorveglianza, ma in questi giorni sono fuori uso per un guasto a uno dei componenti del sistema. Intanto aumentano le testimonianze. Oltre ad alcuni commercianti anche una signora che dal suo balcone dice di aver visto tutto. I rapinatori erano in due, arrivati su una moto. Secondo alcuni, parlavano con accento napoletano: forse erano malviventi in trasferta. In via Jacopone da Todi e su via Arturo Graf, i commercianti non fanno che parlare dell'episodio, ricordandone altri, come la rapina al Blockbuster del settembre 2004 conclusasi con una sparatoria: appena fuori da quel negozio stava un carabiniere fuori servizio che intervenne per bloccare due rapinatori; questi iniziarono a sparare per cercare di raggiungere il complice in attesa su via Graf a bordo di un'auto. All'epoca i malviventi spararono otto colpi contro il militare che rispose al fuoco mettendoli in fuga. Bossoli e proiettili erano sparsi fra la strada, l'incrocio con via d'Ovidio, conficcati in alcune auto parcheggiate.