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Romani prigionieri dei pullman

Pullman, nella Capitale c'è il piano ma non le regole

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Lungotevere della Farnesina, ore 10 e 30. Due pullman turistici si fermano in doppia fila a poca distanza l'uno dall'altro e scaricano una cinquantina di turisti. Una volta fatti scendere, però, invece di ripartire spengono i motori e aspettano il loro ritorno. A mezzogiorno la scena si ripete, ma questa volta siamo a Via Cavour. Un pullman si ferma e i turisti si incamminano per la loro passeggiata turistica, dietro le macchine rallentano e in pochi minuti si forma una lunga fila di auto. Ma l'autista non ripartirà prima di un'ora. Ancora, piazza Venezia, pieno centro e due vigili a controllare il traffico. Il pullman accosta all'altezza della Banca Nazionale del Lavoro. I turisti scendono e si dirigono verso il Vittoriano. Le macchine faticano a sorpassare il "bestione", l'autista si allontanerà soltanto dopo dieci minuti, ma deve intervenire il vigile per farlo desistere dal proposito di attendere lì i suoi passeggeri. A via de Fori Imperiali e a Colle Oppio stessa sosta in doppia fila e medesimo sali e scendi di turisti. Un qualsiasi giorno della settimana di marzo. Con la primavera alle porte la città viene invasa dai turisti. E i pullman tornano a scorazzare in lungo e in largo la città senza femarsi nelle aree di sosta loro dedicate, senza rispettare divieti, snobbando i parcheggi a pagamento. Il nuovo piano pullman approvato poco più di un mese fa dal Comune dovrebbe porre fine a tutto questo, ma i casi sopra citati, in realtà, anche una volta entrato in vigore il nuovo regolamento (atteso per aprile-maggio), potrebbero essere tollerati perché delle 20 nuove aree di sosta che il Campidoglio vuole creare, 17 riguardrebbero proprio le zone del I Municipio più pregiate: da piazza della Repubblica a Lungotevere della Farnesina, da via delle Botteghe Oscure a piazza Venezia, dal Circo Massimo alle Terme di Caracalla, da piazza San Giovanni in Laterano a via Bissolati e via Giolitti. Il I Municipio ha già gridato allo scandalo contestando all'assessore alla mobilità Sergio Marchi la decisione di cancellare gli attuali limiti di ingresso nella zona a traffico limitato per i pullman e la predisposizione di una serie di aree di sosta aggiuntive in centro che "rischiano di aumentare i problemi di traffico e di smog". Stesso parere lo esprimono le associazioni dei residenti che temono un'invasione vera e propria dei pullman turistici, che potranno sostare nelle aree individuate per 15 minuti, per due ore o anche oltre, a seconda della tipologia di permesso ottenuto. Dall'altra parte è anche vero che con l'entrata in vigore del nuovo piano, approvato di concerto con le associazioni di categoria, dovrebbe essere messa la parola fine alla sosta dove capita come accade oggi e come abbiamo verificato anche questa settimana. Le strade prese particolarmente di mira dai pullman sono quelle di interesse maggiore per i turisti. Quasi ogni giorno, per esempio, i torpedoni sostano in doppia fila su via delle Fornaci, tra la disperazione e lo sconcerto dei residenti della zona e degli automobilisti, che spesso riescono con difficoltà a passare lungo quella strada. La strada, infatti, è obbligata per quegli autisti che devono portare i turisti a visitare San Pietro. Ignorando del tutto o quasi il parcheggio di Largo Micara adibito a metà e a pagamento per la loro sosta e quello del Vaticano perennemente vuoto. Più facile ed economico scendere per via Gregorio VII, girare per via del Crocifisso (che porta alla stazione San Pietro) e scaricare i turisti a piazza Santa Maria delle Fornaci. E anche la sera la sosta in doppia fila dei pullman non è una rarità. Venerdì verso le 21, ad esempio, in via Dandolo a Trastevere, il traffico era letteralmente bloccato da un pullman che sostava in curva, intento a far scendere i passeggeri di fronte ad un ristorante. (Foto Gmt)

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