Condom in ogni scuola, tutti d'accordo
I condom al Keplero saranno venduti nei bagni della scuola, erogati dai distributori automatici al prezzo politico di due euro per tre profilattici nelle toilette, il luogo più riservato della scuola «perché i ragazzi si vergognano a comprarli». Sei le macchinette, in comodato d'uso, dove si potranno acquistare anche gli assorbenti, al terzo e quarto piano della sede centrale in via Gherardi, a due passi da Ponte Marconi, «che ha sfornato brigatisti rossi e uno è morto in un conflitto a fuoco» ricordava un bidello. Altri due in succursale. L'iniziativa «non è un colpo di testa» ha spiegato ieri mattina il preside del Keplero Antonio Panaccione, nella conferenza stampa improvvisata per i cronisti, dopo la riunione tecnica per individuare i locali, cui ha partecipato anche il promotore della mozione della Provincia a sostegno dei distributori di condom, Gianluca Peciola. «Abbiamo tutta la copertura istituzionale della Provincia di Roma oltre all'appoggio degli studenti» ha detto Roberto Casalini, referente funzione strumentale per l'educazione alla salute, che ha portato in consiglio d'istituto la proposta di introdurre distributori di condom nella scuola, «approvata all'unanimità da professori, genitori e studenti» dopo «la mozione approvata in Consiglio provinciale quest'estate». (Ma una nota della Provincia, tuttavia, precisava: «La proposta di installazione di un distributore di preservativi presso il Liceo Keplero è un'iniziativa autonoma sostenuta da un'associazione di studenti). D'accordo anche gli insegnanti di religione. «Vogliamo che i ragazzi al sesso ci arrivino con consapevolezza, nel rispetto di se stessi e dell'altro» ha detto Genesio Petrucci. Voci fuori dal coro? «All'inizio - spiegano - qualcuno temeva che la scuola diventasse un "sessificio", ma gli è stato spiegato che è una scelta che va nella direzione di una maggiore democrazia, formazione e sicurezza, nel rispetto di tutti». Panaccione invita «le altre scuole a non spaventarsi e a fare altrettanto». «È un'azione banale e insufficiente» insorge il Movimento italiano genitori (Moige), dopo il «no» del cardinale Vallini, vicario del Papa nella diocesi di Roma. «Non può essere questa la risposta», concorda la candidata Pdl alle regionali Renata Polverini. Al ministro della Gioventù Giorgia Meloni «l'iniziativa non crea imbarazzo», Livia Turco (Pd) si augura «che altri istituti seguano l'esempio». «I nostri alunni sono abbastanza adulti da rivolgersi ad una farmacia» ha detto la preside del Vivona, Gabriella Urbano. «La scuola dovrebbe dare informazione ma gli studenti devono poter decidere se scegliere un contraccettivo o praticare l'astinenza» ha detto una studentessa del Dante rispondendo ad un coetaneo che chiedeva spiegazioni al prof. Teodosio Orlando. «Mi vergognerei a guardare in faccia mamme e studentesse - ha detto il preside del liceo Montale Francesco Girgenti - bisogna educare i ragazzi alla virtù e al rispetto di sé e non incentivarli ai vizi».