Pantheon, la minaccia di Giro
Un «episodio odioso», che lo ha «shoccato». Per questo il sottosegretario Francesco Maria Giro, alla luce di quanto accaduto dieci giorni fa al Pantheon, ha lanciato il suo ultimatum: o loro o me. «Loro» sono i custodi del monumento che, domenica 28 febbraio, hanno interrotto un concerto perché stava «sforando» l'orario di chiusura della Rotonda. Su quanto accaduto il ministero dei Beni Culturali ha annunciato un'ispezione, che avrà l'obiettivo di appurare il «comportamento avuto dal personale di custodia in tale frangente, all'apparenza dei fatti del tutto inadeguato alle circostanze». Il ministro Bondi si è detto «esterrefatto» e ha scritto ai concertisti russi porgendo loro le scuse per «l'inqualificabile comportamento di alcuni custodi» e annunciando misure disciplinari nei loro confronti. La Uil ha difeso i dipendenti, sostenendo che la sovrintendente Federica Galloni, «non ha rispettato la legge Ronchey». La norma prevede «per i musei e le aree archeologiche aperte al pubblico la presenza di un funzionario tecnico che ha la responsabilità del monumento e/o dell'area poichè in caso di necessità può assumere le decisioni che si rendono necessarie». Funzionario che, quella sera, non c'era. Il segretario del sindacato Gianfranco Cerasoli ha aggiunto che il ministro ha già emesso la sentenza di colpevolezza nei confronti dei lavoratori senza attendere l'esito della verifica ministeriale. Bondi ha chiesto a Cerasoli di chiedere scusa per aver «giustificato un comportamento inaccettabile». Infine, ieri, le dichiarazioni di Giro, che a chi chiedeva un intervento, ha risposto: «Se non verrà fatta chiarezza su questo episodio odioso sarò io a licenziarmi».