Il mistero della scuola colpita dal virus
Lascuola Don Paolo Albera è chiusa dal 22 ottobre. Una misteriosa intossicazione già due volte ha colpito i bambini che si trovavano nelle classi al secondo piano dell'istituto. Le bolle sulla pelle, il forte senso di prurito e i colpi di tosse non hanno ancora trovato spiegazione. La scuola non è sicura. L'Asl brancola nel buio. I 600 alunni dell'elementare del Tuscolano sono stati trasferiti negli altri tre plessi che formano l'istituto comprensivo di via Nobiliore: nella scuola dell'infanzia Don Rua e nelle medie Cicerone e Italo Svevo. Quattro classi sono state accolte dalle suore Salesiane. All'inizio si era pensato a dei detersivi miscelati male. Ma gli esami del nucleo batteriologico dei vigili del fuoco hanno dato esito negativo. Scartata quasi subito questa ipotesi, la preside ha fatto analizzare alcuni campioni d'aria ad un laboratorio di Perugia ed è saltato fuori il «Tydeus molestus». Un acaro allergizzante proveniente dagli alberi vicini alla scuola. Gli alberi sono stati abbattuti. La scuola è stata riaperta il 7 gennaio ma i disturbi si sono subito ripresentati. Un'eritema cutaneo ha colpito una ventina di bambini. Come la prima volta i piccoli sono stati visitati all'ospedale Pertini, ma l'irritazione è scomparsa nel giro di poche ore. E il fattore scatenante non è stato individuato. La Don Paolo Albera è stata di nuovo chiusa. I bambini sono stati trasferiti negli altri istituti. Anche la Forestale ha cercato di capire cosa poteva essere accaduto. Invano. Per precauzione sono stati «bonificati» alcuni pini infestati da una colonia di processionarie. Una decina di giorni fa l'Asl ha deciso di affidarsi all'Istituto superiore di sanità. Sono state installate alcune centraline per analizzare la qualità dell'aria. I primi dati inizieranno ad essere disponibili da lunedì. Nel giro di una settimana si dovrebbe conoscere il responso. Intanto i genitori sono in ansia. «Anche perché alcuni bambini hanno continuato ad accusare i sintomi nonostante siano stati trasferiti negli altri istituti. Il problema è stato sottovalutato», racconta la preside Maria Antonietta Damiano. La dirigente ha fatto analizzare anche le vernici e gli intonaci della pareti. Un buco nell'acqua. Genitori e maestre martedì scorso sono scesi in piazza e sono andati nella sede del X Municipio per far sentire la loro voce: «Non è possibile che si continui a non dare risposte». «Garantire la salute dei nostri bambini prima che un diritto è un dovere». Paola Berardi ha un figlio in prima elementare ed è la portavoce del comitato dei genitori. È scoraggiata: «Fino a Natale la Asl non ha fatto niente. È stato solo perso tempo. Solo ora fanno queste analisi. Speriamo che si venga una volta per tutte a capo di questo mistero». Perché intanto nessuno intende più iscrivere i propri figli in questa scuola. Il 16 marzo, quando si riunirà nuovamente il tavolo tecnico in Municipio, mamme e papà torneranno a protestare. Anche il minisindaco Sandro Medici punta il dito su chi non ha effettuato i controlli necessari: «Il vero problema è che nessuno dà certezze. Gli organi qualificati sono riusciti solo a fare ipotesi. La verità è che brancolano nel buio. I genitori hanno ragione a sentirsi presi in giro».