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La banda del buco fora l'Ambra Jovinelli

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Il bottino sequestrato dalla polizia

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Avevano auricolari sintonizzati sulle frequenze radio della polizia e dopo aver fatto un buco nella parete di uno dei locali dell'ex teatro Ambra Jovinelli, storico edificio in stile Liberty nel quartiere Esquilino a Roma, sono entrati nella banca adiacente per mettere a segno una rapina da 117 mila euro, ma sono stati bloccati dagli agenti appena usciti in strada. Due romani, rapinatori professionisti di 58 e 36 anni, sono stati arrestati nella capitale dalla polizia del commissariato Esquilino, diretto da Domenico Condello. Hanno tentato il colpo alle 15.30 dell'altro ieri durante l'orario di chiusura della banca, la Carispac in zona Termini, c'erano quattro dipendenti. Uno dei rapinatori armato di pistola con il colpo in canna e con il voto coperto da un passamontagna, è entrato dal buco realizzato nella parete di un locale del teatro adiacente e nascosto dietro un armadio della banca. L'altro aspettava fuori con una pistola giocattolo tra le mani e indossando una parrucca. I due avevano un auricolare con il quale comunicavano e dotato di uno scanner per controllare i movimenti della polizia. Dopo aver preso i soldi e puntato la pistola ai dipendenti che erano in banca, uno dei rapinatori è sgattaiolato da un'uscita sul retro in via Giolitti unendosi al complice. Ma i due hanno incrociato gli agenti della Mobile che li hanno inseguiti a piedi nel traffico bloccandoli. Violare l'Ambra Jovinelli chiuso da mesi è stato un gioco da ragazzi. I comitati dei residenti da giorni si stanno mobilitando per chiederne la riapertura. Domenica alle 10.30 presso Largo Guglielmo Pepe si svolgerà la concentrazione e manifestazione artistica per la riapertura del teatro. «Il famoso teatro Ambra Jovinelli, tempio della comicità italiana, è chiuso ormai da mesi senza che nessuno sappia il vero perché - ha detto Letizia Cicconi, assessore al I Municipio -. Si parla di passaggi tra società immobiliari e di carenze gestionali. Allo stesso tempo è innegabile che il teatro avesse in questi anni ripreso smalto grazie ad una programmazione artistica di qualità; era divenuto uno dei simboli della rinascita di un quartiere difficile come l'Esquilino».

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