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Il body scanner messo a nudo

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Body scanner

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Fiumicino - Valentina Cordì prima passeggera italiana a utilizzare la macchina Il body scanner non fa paura ai passeggeri italiani. La prima giornata di sperimentazione del nuovo macchinario di sicurezza al Terminal 5 dell'aeroporto di Fiumicino è andata bene. Un centinaio di viaggiatori, presi a campione tra quelli in transito ieri nell'area che ospita i voli per l'America e le altre destinazioni «sensibili», sono passati volontariamente e senza problemi sotto la cabina a onde elettromagnetiche in grado di rilevare oggetti e materiali pericolosi. Neanche una decina, i passeggeri che si sono rifiutati. I primi italiani sottoposti al body scanner sono stati alle ore 8.30 Valentina Cordì e il marito Giuseppe Gulli. Originari di Reggio Calabria, diretti a Washington con il volo della United UA967 delle 10.45, con destinazione finale Toronto, hanno senza troppe perplessità attraversato il macchinario. Solo un po' titubante Valentina che, 6 secondi dopo (il tempo di passare l'apparecchiatura), si è detta «molto felice» di essere stata «la prima passeggera italiana a provare il body scanner». «Credo che vada a vantaggio della sicurezza di tutti, visti anche i tempi che corrono - ha aggiunto il marito – E poi ho letto che non è dannoso alla salute». In America sono 19 gli aeroporti che utilizzano già da qualche anno i macchinari. È per questo che alla domanda «Ha intenzione di passare attraverso il body scanner?», i passeggeri statunitensi in partenza ieri mattina dal Terminal 5 hanno risposto «No problem». Per Trevor Jones, uomo d'affari diretto a Newark con il Continental Airlines delle 9.45, il primo a utilizzare il body scanner ieri, passare attraverso il macchinario è stata una passeggiata. Pur provenendo dagli Usa, invece, una coppia di Denver ha provato l'apparecchiatura per la prima volta a Fiumicino. «È un esperimento che possiamo fare tranquillamente» ha detto Sherri Fuss. «In America non l'abbiamo mai fatto. Perché non provare qui in Italia» ha aggiunto il marito, Frank Autobee. Tra lo stupore e la curiosità dei passeggeri di provare il macchinario, c'è stato anche chi ha detto no. Come una ragazza incinta diretta a Philadelphia e una famiglia italiana diretta a New York. Del risultato della prima giornata è rimasto soddisfatto il direttore dello scalo, Vitaliano Turrà: «Questa sperimentazione andrà avanti per circa cinque settimane. Ma è solo il primo test, al quale ne seguirà un altro con un secondo macchinario. L'importante è che salute e privacy dei passeggeri siano tutelate».

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