Sciacalli al parcheggio
Sono i padroni dei parcheggi. Si sono spartiti Roma come una torta. E ci ricattano chiedendoci soldi, l'alternativa a non pagare è ritrovarsi con l'auto sfregiata, e ti va bene se non te la rubano. Di giorno, di notte, i parcheggiatori abusivi, italiani i capoccia, spesso pendolari napoletani che arrivano a Roma in treno e ricattano i manovali stranieri, contano sul nostro silenzio e sulla nostra paura, ogni volta che usciamo in auto per andare allo stadio, al cinema, in discoteca o a farci una pizza e persino davanti agli ospedali, odiosi avvoltoi che approfittano anche del nostro dolore. Con loro dobbiamo fare i conti anche all'uscita del supermercato, carichi di spesa e coi soldi contati, e la mattina quando devi arrivare in orario in ufficio. L'abbiamo provato tutti: pagare e tacere, e invece di mandarli al diavolo magari ti tocca pure dirgli grazie con un sorriso. Da oggi sappiamo esattamente dove mostra i muscoli questo racket delle estorsioni, grazie alla mappa della Commissione sicurezza urbana del comune di Roma, un elenco di 113 tra strade e piazze censite dal «Dossier sul Racket dei parcheggiatori abusivi» redatto da Carla Fubelli, anche con la valanga di segnalazioni (poi verificate) dei romani incavolati neri. «C'è un vero e proprio racket dietro ai parcheggiatori abusivi che gestiscono, spesso con la violenza e senza aver alcuna autorizzazione, le oltre cento aree di sosta censite dal Comune di Roma» ha detto ieri alla presentazione dei documenti il presidente della commissione sicurezza Fabrizio Santori. E non si salva neanche un municipio. Il più colpito è il primo che conta 44 luoghi alla mercè dei parcheggiatori abusivi, soprattutto romeni, egiziani, turchi, bengalesi e numerosi italiani che ricattano gli altri. Ma sono 13 le nazionalità che si dividono il mercato della capitale che frutta diverse centinaia di euro al giorno, con tariffe che vanno dai 50 centesimi ai quattro euro. I più numerosi sono gli italiani ma cospicua è la rappresentanza romena, egiziana, irachena e bengalese. Critica la situazione nel centro storico, da Testaccio a Trastevere, da Campo dei Fiori a Piazza Augusto Imperatore soprattutto nelle ore serali, mentre forte è la presenza nella zona di Prati, intorno al tribunale, soprattutto nelle ore diurne e quella intorno allo Stadio Olimpico nei giorni in cui si giocano le partite di calcio. Mentre l'estate torna l'assedia sul litorale da Ostia a Capocotta. Intorno agli ospedali i posteggiatori utilizzano stratagemmi per chiedere il pizzo come: finti tesserini al Policlinico Casilino o finte autorizzazioni delle direzioni sanitarie o blocchetti con numeri progressivi a Tor Vergata.