Bettini: "Una grande idea per Roma"
È stato il regista del centrosinistra romano, ha inventato le candidature di Rutelli e Veltroni in Campidoglio, l'impegno per le grandi opere e per la cultura. È il padre del modello romano. Non ha cariche politiche, si è dimesso prima da senatore poi da coordinatore del Pd e pure dalla presidenza della Festa del Cinema ma resta il fulcro della politica capitolina. Goffredo Bettini ritorna a parlare dopo un silenzio durato quattro mesi. Lo fa a un incontro con politici e imprenditori per sostenere la candidatura alla Regione di Esterino Montino. Parte con l'autocritica: «L'errore del modello Roma, che si è esaurito dopo 15 anni, è stato la supponenza. Sì, ci siamo ritenuti eterni. Il modello Roma è stato l'idea che il risanamento non bastava, che ci volevano le grandi opere, che era necessario che la Capitale recuperasse la distanza che la divideva dalle altre metropoli. E allora sono stati realizzati i grandi progetti: l'Auditorium, i nuovi mercati generali, la Fiera di Roma. Oggi siamo a un bivio. Dobbiamo mettere in campo nuove idee». Dopo anni Bettini riparte. Ha girato per il mondo, anche per dimagrire. «Goffredo è tornato in forma, si vede che ha perso peso, non politico, fisico», scherza Montino. Lui continua: «Dobbiamo mettere da parte l'eccesso di brusìo interno al partito e presentarci uniti con l'orgoglio delle cose realizzate, con la sobrietà che c'è ancora tanto da fare. Questa battaglia la possiamo vincere». «La grande idea» è una nuova strategia di sviluppo della Capitale che abbracci «la città metropolitana», la provincia. E che migliori la qualità della vita. «Considero Alemanno un uomo con delle capacità. Si è coperto con grandi alleanze ma gli manca il sangue di Roma e un'idea di fondo. Noi dobbiamo mettere insieme il giusto e il bello. Sì il bello, per troppo tempo nascosto dalla Sinistra. Anche il bello costruisce l'anima delle persone».