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La «rivoluzione» economica in un anno

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Ilnome è lo stesso, la sostanza in questo momento anche. La rivoluzione, non solo del riassetto delle società capitoline, ma di un vero e proprio modello di lavoro e di gestione aziendale che sarà sperimentale per tutta l'Italia, è partita da qui. La storica azienda capitolina del trasporto pubblico, che vanta cento anni di storia, «aprirà» le porte non solo agli oltre 13 mila dipendenti che potranno acquistare le azioni della azienda ed essere eletti nei cosiddetti «Consigli di Sicurezza», ma potranno entrare a far parte dell'azienda, in qualità di azionisti anche gli utenti-consumatori. La parola chiave è «partecipazione» che, in un suo concetto più tecnico, viene intesa come «governance duale» ovvero una gestione aziendale in cui i dipendenti (e nel caso di Atac anche i consumatori) siano parte attiva. Una rivoluzione «culturale» che parte proprio da Roma e che, se la sperimentazione avrà successo, verrà applicata a tutte le aziende della Capitale. La «rivoluzione» si compierà in due momenti ben distinti: a maggio con una memoria di giunta che detterà le linee di lavoro all'assessorato alle Politiche economiche, poi una delibera per il riordino del Gruppo Roma in cui oltre alle trasformazioni a società ci sarà anche il nuovo, strategico elemento della «partecipazione» che sarà ovviamente su base volontaria. S.N.

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