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A ottant'anni occupano la casa dove hanno abitato tutta la vita

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Incucina il camino è acceso e la tavola apparecchiata come tutti i giorni. «Oggi per me è un compleanno triste - dice Gabriele mentre su appresta a spegnere l'ottantesima candelina - è dal 1972 che quotidianamente curo la mia terra e gli animali. Se mi mandano via da qui che fine faranno le mie 20 pecore? Le devo portare al mattatoio? Almeno mi diano una casetta con un pezzetto di terra dove poterle portare». L'anziano, con lo sguardo afflitto non si capacita all'idea di dover fare i bagagli: «Abbiamo sempre pagato regolarmente l'affitto agrario per il fabbricato e la terra è in usucapione, non capisco perché ci debbano cacciare. Almeno potevano avvertirci con un pò di anticipo, non tre giorni prima». Accanto a lui la moglie che rassegnata aspetta giovedì. «Abbiamo tre giorni di tempo per andar via da qui e ancora non sappiamo dove. Per me è un grande dolore. Da qualche giorno ci hanno sistemato momentaneamente in un albergo dove però la domenica non si mangia, quindi ieri siamo tornati a casa». Nel casale è arrivata anche la figlia Carolina che, quando ha saputo che i genitori non erano rientrati in albergo, ha chiamato vigili e carabinieri. «Sono molto preoccupata per i miei genitori - dice Carolina - Sono entrambi pensionati sociali. Questa è una guerra dei poveri».

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