Damiana Verucci Parte il «porta a porta» anche per i negozi del centro storico e gli esercenti sono già sul piede di guerra.
Èpassata soltanto una settimana da quella che può essere definita una piccola, grande rivoluzione nella raccolta dei rifiuti delle utenze commerciali che ha il giusto obiettivo di evitare che i rifiuti vengano abbandonati sul suolo pubblico. Ma per ristoratori e proprietari di bar in centro si è rilevato, per ora, soltanto «un grande disagio». Nessuno in verità se la prende con il principio in sé, evitare cioé la brutta consuetudine di lasciare i sacchi fuori dagli esercizi pubblici in attesa del camioncino dell'Ama ma se poi, lamenta ad esempio Gianluca, gestore di un bar nella zona di piazza di Spagna, «prima passavano quattro volte al giorno e non avevo mai immondizia nel locale mentre ora sono costretto a tenermi per diverse ore sia l'umido che altri rifiuti nel sottoscala, allora qualcosa non funziona». Già, ma cosa? «Da me passano nella fascia oraria dalle 11 fino al primo pomeriggio per ritirare l'organico – continua l'esercente - ma visto che io chiudo alle 8 di sera e non di notte come i ristoranti, il turno successivo del ritiro è il giorno dopo. E nel frattempo? Mi si riempie il locale di rifiuti organici perché io ho anche la cucina e ho timore che uno di questi giorni passi l'ufficio di igiene e mi faccia chiudere. Ho chiamato l'Ama "zona 1" per fare presente la mia insoddisfazione e mi hanno risposto che gli dispiace ma che più di tanto non possono fare». La situazione di Francesco Daviloff, che ha un bar in via del Corso, è simile anche se il problema non sono i cattivi odori dei rifiuti organici ma la mancata puntualità del ritiro della spazzatura. «Stamattina (mercoledì 24 ndr) dovevano passare dalle 9 alle 13 per ritirare il cartone ma non si sono ancora visti (il nostro orologio segna le 13 e 25). Poi ho avuto un diverbio con gli operatori dell'Ama perché l'altra mattina ho trovato 2 sacchi neri della spazzatura davanti alle saracinesche del mio negozio, non si sa chi ce li abbia messi ma se ricapita ricomincio anche io a gettare i rifiuti sul marciapiede». Da Giampiero, invece, altro esercente di un bar-tavola calda di via del Corso l'Ama non sarebbe proprio passata a ritirare l'organico i primi due giorni dall'avvio del porta a porta. «Non si sono visti e sono due giorni che ho i sacchi maleodoranti nel bar (ce li fa vedere). È una situazione assurda, ho aperto una pratica di contestazione del servizio proprio ieri e ora vediamo cosa succede». Di orari sbagliati parla anche Angelo, direttore della "Taverna del Corso". «All'Ama ho detto che se passano a ritirare la spazzatura alle 22 e 30 gli operatori sono costretti a passare con i sacchi davanti alla gente che mangia ai tavoli. A me servirebbe che passassero la mattina, per ora ho risolto perché vado io a buttare la spazzatura nei punti di raccolta, ma se le cose non cambiano ricomincio a mettere i sacchi fuori dal negozio e se mi fanno la multa presenterò ricorso». Per il presidente dell'Associazione Tridente Centro Storico Adriano Angelini: «L'Ama non ha coinvolto le associazioni avvertendo i commercianti solo pochi giorni prima dell'avvio del porta a porta. Grande problema, poi, è per la zona del Tridente dove manca l'area dei cosiddetti "squaletti" e i dipendenti dei ristoranti e dei bar devono andare a portare la spazzatura tra la zona del Pantheon e piazza Navona». Nel frattempo, in pieno giorno, in via del Corso assistiamo ad una scena emblematica. Un esercente esce da un bar e si avvia con un sacco nero di rifiuti verso un camioncino dell'Ama mentre l'operatrice spazza la strada e gli dà le spalle. Un gesto rapido e il sacco finisce nel "buco", alla faccia della raccolta differenziata!