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«Via le teste calde dai raduni»

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Seguedalla prima E sentir parlare di corse clandestine li fa innervosire. «Qualche deficente c'è, è vero. E continuerà ad esserci fino a quando ci saranno persone pronte ad applaudire per un "testa coda"». Insorge sul web il popolo degli stereo spacca-timpani, dei paraurti "bombati" e degli alettoni. Il tuning è solo questo, e non ha nulla a che vedere con sgommate o roba del genere. Venerdì sera la retata della polizia ha interrotto bruscamente il loro solito appuntamento dietro l'Ikea, tra Anagnina e Tuscolana. «Prima ci ritrovavamo a Decatlon, e siamo stati costretti ad andarcene. Ora vogliono mandarci via dall'Ikea. Non è giusto». A parlare per loro è il presidente del club "Silver Dragon" Angelo Gentile, che in passato, proprio su Il Tempo, ha denunciato la presenza di "teste calde" ai raduni del venerdì. «Non si tratta di vere e proprie corse clandestine - precisa - Sgommate, accelerate, questo sì. E a far casino sono sempre persone estranee ai club». Angelo spiega che chi fa "tuning" spende anche 20mila euro su un'auto, e prima di affondare il piede sul gas o prendere una curva ad alta velocità ci pensa due volte. Il rischio di rompere anche solo un cerchione, magari per una buca, è troppo alto». Come dargli torto, soprattutto a Roma. «Ci limitiamo a mettere in mostra le auto e passiamo la serata a parlare delle elaborazioni fatte nelle nostre officine. Niente più». La presenza di "teste calde" ai raduni è comunque confermata sul web dai racconti dei presenti. Gli internauti ricordano incidenti causati da «chi crede che una strada di periferia sia un circuto di Formula 1». «E venerdì sera - scrive "alex.bellox" - una Camaro si è intraversata alla curva... un'Escort CSW blu faceva 1-2-3 sul rettilineo insieme all'M6 nero». Testimonianze che bastano a giustificare il blitz delle forze dell'ordine. «Sì, ok. Ma io il pilota lo vado a fare in pista, non all'Ikea! Al raduno vado per vedere gli amici e per prendermi un panino al Mc Donald, come faccio dal 2006 e come farò anche venerdì prossimo». E un altro blogger risponde: «Se uno non va lì per fare lo str... non ha niente di che preoccuparsi». Ma non giustificano nemmeno la retata di venerdì sera: «Al posto di blocco principale c'era uno (un agente, ndr) con un elenco di targhe registrate. Auto che avevano già visto settimane prima fare lo spettacolino». E allora perché hanno controllato tutti? «La voce di un blitz imminente girava da giorni - spiega Angelo - e lo sapevano pure i casinari. Ma chi, come me, si limita a mettere in mostra l'auto - ha parcheggiato e spento il motore come ogni venerdì». Matteo Vincenzoni

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