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Una cosa è certa: il bilancio capitolino dovrà aspettare ancora un po' per essere approvato.

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Ilritardo sarebbe dovuto anche alla nomina del commissario per il debito capitolino decisa appena tre giorni da con un emendamento a firma del deputato Pdl, Marco Marsilio. Una mossa strategica che concede a Roma la gestione separata del bilancio per quel che riguarda l'enorme debito ereditato dal primo cittadino. «L'approvazione del bilancio comunale sarà legata alla nomina del nuovo commissario - ha quindi annunciato il primo cittadino - quindi verrà rinviato in maniera tale da non avere più commistioni tra piano di rientro e bilancio comunale, che devono viaggiare su binari separati. Abbiamo stabilito di fare una norma ponte nel decreto sulla finanza locale che è in corso di approvazione in Parlamento e completarlo a giugno nel corso della manovra finanziaria. In questo modo il piano di rientro verrà scorporato definitivamente dal bilancio del Comune e affidato alle casse dello Stato». Sempre per quanto riguarda la sofferenza delle casse capitoline, Alemanno ha ribadito di aver chiesto al ministro Tremonti l'accelerazione dell'arrivo dei 600 milioni di euro che erano previsti nella finanziaria con il patrimonio immobiliare». Ma la novità più importante potrebbe essere quella di mettere a sistema il finanziamento per Roma Capitale, eliminando così la farraginosa procedura di autorizzarlo anno per anno.

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