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Videopoker manomessi Giro di vite sul litorale e nell'hinterland romano

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Maisoprannome più azzeccato per i videopoker piazzati ormai sempre più numerosi nei bar e nei locali pubblici di Roma e provincia. I carabinieri del Gruppo di Ostia che in una maxioperazione hanno passato al setaccio gli esercizi commerciali tra il litorale e l'entroterra, da Casalpalocco fino a Vitinia, da Campagnano fino a Formello, di apparecchi manomessi ne hanno sequestrati ventinove elevando multe ai proprietari di bar e tabaccherie per un totale di novantamila euro. La truffa sempre la stessa: staccati i collegamenti obbligatori con la rete del Monopolio di Stato, le new slot venivano fatte funzionare senza che potessero esser calcolate in tempo reale le somme giocate e quantificata la percentuale degli importi dovuti alla Stato. In questo modo le vincite, che di norma dovrebbero esser divise tra lo Stato stesso e gli esercenti, finivano direttamente nelle tasche dei secondi senza tasse né scomode spartizioni. Tra i trentatre denunciati all'autorità giudiziaria, soprattutto gestori di bar responsabili di avere apparecchi non conformi alle norme di legge o di non esporre i necessari titoli autorizzativi, anche un giocatore un po' troppo fomentato. Intento a giocare la sua partita in un locale di Acilia, «disturbato» dai carabinieri durante il controllo, ha perso completamente le staffe rifiutandosi di mostrargli i documenti insultandoli e aggredendoli.

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