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Si aprirà il 4 marzo il processo per la strage alla fermata dello scuolabus, avvenuta il 26 febbraio 2008 a Fiumicino.

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Sulbanco degli imputati del Tribunale di Civitavecchia, imputati per omicidio colposo plurimo, saliranno Simone Perrini e Alessandro Cresta, entrambi 22enni, alla guida della Stilo e la Golf, auto da cui scaturì la collisione iniziale con la Mitsubishi guidata dal 49enne Pierlugi Pignoloni, terzo imputato. Scontro, ad alta velocità secondo la Stradale, che finì per travolgere il gruppetto di donne che aspettavano il bus a bordo strada. «Saremo presenti a ogni udienza – dice Giuseppe Filippone, marito di Marzia – Intanto però qui la sicurezza stradale è rimasta una promessa». Lo scenario su via Montanari infatti non è mutato. Corse di auto a folli velocità, tanti incidenti, fermate ancora in bilico tra la carreggiata e i fossati adiacenti, marciapiedi realizzati solo sul tratto di arteria macchiato dal sangue innocente. Si è parlato di semafori, dossi, rotatorie, ma ad oggi nulla è stato fatto per proteggere gli scolari che, ancora ogni mattina, aspettano lo scuolabus su una strada ad alto rischio.

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