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La Tav blocca i pendolari

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Ritardi in aumentoper i treni locali

Come sardine sui treni lumaca

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  I Frecciarossa corrono come saette. Intanto i treni dei pendolari sono costretti a dare la precedenza. È l'effetto prodotto dall'alta velocità sulla Roma-Tivoli. La linea regionale, infatti, si snoda su binari paralleli a quelli della Tav e nelle fermate prima della stazione Tiburtina la precedenza viene data a chi va più veloce. I ritardi così sono all'ordine del giorno. Lo raccontano gli stessi pendolari del quadrante est della Capitale: «Da alcuni giorni a questa parte, aspettiamo anche 15-20 minuti davanti ai semafori "di protezione" prima di arrivare a Tiburtina, prolungando ancora di più questo penoso calvario. Noi la mattina non andiamo mica in vacanza, ma a lavorare». I ritardi hanno iniziato a intensificarsi dal dicembre scorso. Proprio in concomitanza con l'avvio dei nuovi treni ad alta velocità in partenza dalla stazione Tiburtina. Una novità all'insegna dell'avanguardia che ha comportato l'aumento dei tempi di percorrenza: 14 delle 15 corse nella fascia tra le 5 e le 14, infatti, impiegano mediamente quasi 5 minuti in più rispetto al vecchio orario ufficiale. Tempi a cui sempre più spesso si aggiungono gli slittamenti per le «precedenze» da dare ai Frecciarossa. «Negli ultimi giorni si sono ulteriormente allungate le attese ai semafori "di protezione" esterno della stazione Tiburtina - raccontano le associazioni dei pendolari - Quando il treno svolta a destra, il primo semaforo che si incontra è quello subito dopo il ponticello di Casal Bertone, in cui i nostri treni danno la precedenza a quelli che provengono dall'anello ferroviario. Poi, subito dopo, c'è il "segnale di protezione", in cui il nostro treno può passare solo dopo che si è liberato il binario assegnato». Gli utenti abituali della Roma-Tivoli, puntano il dito contro «gli inarrestabili Frecciarossa per i quali sarebbe un'eresia dare la precedenza a un volgare treno proveniente da "Mandela-Sambuci", dove centinaia di dannati pendolari, stipati come sardine, stanno faticosamente arrancando verso il proprio posto di lavoro». La Fr2 garantisce 26 mila posti al giorno per le corse urbane, extraurbane e interregionali con la stazione Tiburtina (il capolinea opposto è quello in Abruzzo, ad Avezzano). Ma ci sono altre novità in arrivo. Alle sette fermate urbane (Prenestina, Serenissima, Togliatti, Tor Sapienza, La Rustica-Centro, La Rustica Uir e Lunghezza), si aggiungerà, dal prossimo aprile, quella di Salone, con la riapertura della stazione chiusa nel 2002. «Finirà di allungare ancora di più la nostra via Crucis», protestano già i pendolari che affollano le stazioni di Bagni di Tivoli, Guidonia, Marcellina-Palombara, Tivoli, Castel Madama, Mandela-Sambuci, Roviano e Arsoli. Il vicepresidente dell'associazione pendolari della Valle dell'Aniene accetta di buon grado la nuova fermata: «In fin dei conti la stazione di Salone c'era già, ma mai ci saremmo aspettati che l'alta velocità finisse per rallentare i nostri treni».

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