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Niente case comunali a chi occupa

La protesta per gli alloggi comunali

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«Ma quale accordo con i sindacati!», dice l'assessore Antoniozzi a 24 ore di distanza dalla presentazione in Consiglio del Piano Casa. «E sarò intransigente con chi occupa. Ora cerchiamo solo di tener duro». Si tratta più che altro di una questione di buon senso, fa capire il titolare del III dipartimento del Comune. «Se sarà possibile aumentare il numero di alloggi Erp (da 3mila a 6mila) - come richiesto dai sindacati degli inquilini - sarà fatto», agro romano permettendo. La partita della casa è dura ed estenuante, soprattutto se di mezzo ci si mette un'elezione regionale. Perché se da una parte la Città ha un disperato bisogno di alloggi, è pur vero che quello che sta passando la pianificazione urbanistica è un tiro al piccione senza precedenti. Il primo tiratore scelto è il Tar, che sta «sgretolando il Nuovo Prg» dal punto di vista normativo, e sono parole dell'assessore all'Urbanistica Marco Corsini. Il secondo cecchino è il ministero dei Beni culturali che con il vincolo sul quadrante sud-ovest del Prg ha intimato al Comune di contare fino a dieci prima di nominare le parole "agro romano". Eppure è l'agro la chiave di volta della città. Il Comune lo sa talmente bene che 9mila appartamenti del Piano casa sono previsti in ambiti di riserva che per forza di cose andranno ad intaccare l'agro. Lo sanno pure i movimenti di lotta per la casa: eppure quando Antoniozzi - sull'aumento degli alloggi Erp da 3mila a 6mila - ha detto «se po' fa, ma sugli ambiti di riserva», hanno gridato al ricatto minacciando di andarlo a ridire a quelli del Mibac. Ma Alzetta, Action e dintorni, sindacati compresi, conoscono bene i guai del Comune ereditati dall'era Veltroni e sanno anche che l'assessore Antoniozzi vuole mettere fine alle ingiuste pratiche della delibera 206, quella specie di sanatoria fatta da Veltroni nel 2007 che prevedeva di assegnare il 23% degli alloggi popolari anche a chi occupava case abusivamente. E allora ecco il punto. Per smetterla con questa storia non c'è altra soluzione che continuare da una parte con le verifiche degli aventi diritto, dall'altra con la riscrittura delle regole d'assegnazione. Il nuovo bando c'è (l'ultimo risale al 2000). È pronto da dicembre, ma guai a tirarlo fuori in campagna elettorale. Se scontro dovrà essere, che sia dopo le Regionali. Il bando scritto da Raffaele Marra, il direttore dell'ufficio per le Politiche abitative, parla chiaro: chi occupa abusivamente alloggi perde automaticamente il diritto di accedere alle graduatorie. Gli abusivi censiti nella Capitale sono circa un migliaio. Un bel grattacapo. Un affare da rimandare a dopo il voto. Ma una cosa, dice Antoniozzi, è certa: «Su questo non mi tirerò indietro. I furbi non saranno privilegiati». Domani è il giorno del Piano Casa, anche se più passano i giorni e più si trasforma in un piano delle incertezze. Tanto che lo stesso Corsini, vedendo rimpallare i numeri degli alloggi Erp tra Antoniozzi e gli inquilini, ha detto: «Meglio non promettere ciò che sarebbe difficile mantenere», almeno fino a quando sarà fatta un po' di chiarezza sul Prg.

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