Multe alle ditte del rattoppo

Trentacinque ispettori freschi di nomina, multe fino a 500 euro e una descrizione dettagliatissima su come si deve eseguire il ripristino del manto stradale. Stavolta non si scherza. È lo stesso sindaco Alemanno, con l'assessore ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera, ad annunciare le novità sul regolamento scavi delle aziende dei pubblici servizi. Due ordinanze in cui si decreta la fine del «rattoppo». Richiamate "all'ordine" dunque Acea distribuzione, Acea Ato 2, Terna, Italgas, Atac, Trambus, Telecom, Fastweb, Wind, B.T. Italia, Colt Telecom, Eutelia, Interoute, Infracom Italia, Rai Way, Retelit, Alpikom. «Il 90 per cento delle buche stradali - sostiene Alemanno - è dovuto a scavi fatti male dalle aziende che operano nelle vie di Roma. Se le cose non cambiano adotteremo misure ancora più drastiche, fino a negare l'autorizzazione ai lavori. Per ogni strada che ripariamo ne vengono "rotte" altre cinque ed è ora di farla finita». Drastici i proveddimenti che prevedono multe da 450 a 500 euro nel caso in cui il lavoro di ripristino del manto stradale non venga eseguito a regola d'arte, così come previsto dalla legge. «Non è un importo molto alto, ma è il massimo consentito dalla legge - aggiunge il sindaco - lo stesso lavoro potrà però essere multato più volte trascorsi 10, 15 giorni dalla prima sanzione». La seconda ordinanza invece "nomina" ispettori con potere sanzionatorio 35 dipendenti capitolini che hanno già superato il realtivo corso di formazione. È poi l'assessore Ghera ad annunciare l'entrata in funzione del «sistema centrale di gestione», ovvero una cabina di regia per la manutenzione stradale alla quale arriveranno anche le segnalazioni dirette da parte dei cittadini, a partire dal prossimo 26 febbraio.