Boom di appalti senza gare
Tutti contro tutti. O meglio. Tutti contro il Campidoglio. Peccato però non fare i conti prima di parlare. La materia certo è delicata: appalti e lavori pubblici. Se poi a questo si aggiunge il clima elettorale, i giochi sono presto fatti. L'«attacco» è sulle manutenzioni stradali affidate con procedure di somma urgenza e dunque senza gara pubblica. Un precedimento previsto dalla legge ma sul quale e del quale ci si potrebbe approfittare. Sia da un punto di vista «tecnico» sia da un punto di vista «politico». Così, mentre autorevoli esponenti del centrosinistra regionale e provinciale, a partire dal vice presidente del Lazio, Esterino Montino e dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, sparavano a zero sui 99 milioni di euro affidati dall'assessorato capitolino ai Lavori pubblici senza ricorrere a gara pubblica, c'è chi si prendeva il «disturbo» di andare a studiare e a quantificare i lavori affidati con la stessa procedura di somma urgenza da Regione e Provincia. Così, i conti fatti dal consigliere regionale Pdl, Francesco Lollobrigida e dal consigliere provinciale Pdl, Francesco Petrocchi, raccontano una realtà ben diversa. Se il Comune di Roma «ha dato in affidamento lavori per somma urgenza per un totale di 11 milioni di euro - sostiene l'assessore Ghera - mentre le gare ad evidenza pubblica sono state affidate per un importo di 250 milioni di euro», la Regione Lazio, nel 2009, ha speso circa 76 milioni di euro con procedure di somma urgenza. Di questi 31 milioni sono usciti dall'assessorato ai Lavori pubblici e all'Ambiente, 45 milioni per la Protezione civile. La Provincia di Roma, invece, ha speso 15 milioni per l'affidamento di lavori con procedura di somma urgenza. Numeri che indicano come le istituzioni ricorrano non di rado all'affidamento di lavori senza gara pubblica. Peccato che il clima elettorale guardi più al dato politico che rischia però, senza il supporto numerico, di trasformarsi in un pericoloso boomerang.