Usura, duro colpo al clan Casamonica
Tre persone arrestate per estorsione e usura e beni sequestrati per svariati milioni di euro è il bilancio di un'operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati contro la storica famiglia di zingari stanziali Casamonica che nella Capitale conta più di 400 elementi. Le accuse sono quelle di estorsione e usura con l'aggravante delle norme antimafia. I sequestri riguardano ville, appartamenti, terreni, intere palazzine, fabbricati, conti correnti e auto di lusso tra cui anche una Ferrari. Ancora in corso molte perquisizioni nella periferia sud della Capitale con l'impiego di 300 Carabinieri. A dare il via alle indagini dei militari la denuncia di un imprenditore di Ciampino finito nel 1990 nella rete della famiglia. Si era rivolto ai tre Casamonica per un prestito di 30 milioni di lire che dovevano servire per curare la figlia, gravemente malata. Per il costruttore edile è stato un incubo: ha dovuto vendere la sua azienda e proprietà anche dei suoi familiari che nel tempo si sono indebiti a loro volta per aiutarlo. Gli interessi, a quanto accertato dagli investigatori, erano del 20% circa al mese per un totale di 500mila euro. L'uomo subiva continue minacce e intimidazioni dai suoi usurai che quando provava a ribellarsi gli ricordavano: «Siamo dei Casamonica». Negli anni era stato anche costretto ad acquistare auto da concessionarie amiche dei tre a prezzi esorbitanti e ad affittare un garage per far parcheggiare la Ferrari ai suoi strozzini. Quando credeva di aver finalmente estinto l'ultimo debito di 45mila euro i tre gli hanno chiesto di nuovo la stessa cifra per interessi. A quel punto, a settembre, esasperato, l'uomo si è rivolto ai carabinieri di Frascati guidati da Rosario Castello, sporgendo denuncia. A finire in manette R.C. 50enne, la compagna M.G. e C.D.G. 58enne soprannominato «l'ottavo re di Roma». Dalle indagini patrimoniali è emerso che i tre, ufficialmente nullatenenti, avevano accumulato negli anni con l'attività di usura un patrimonio di oltre 15 milioni di euro. Tra i beni sequestrati una villa a Ciampino, a Zagarolo, appartamenti a Roma, e terreni in provincia di Roma.