Nomentana e Colombo killer
Nomentana e Colombo, ancora due motociclisti morti in incidenti stradali. Il primo, quello sulla Nomentana, alle 11 del mattino all'altezza del civico 1230: un centauro di 29 anni si è scontrato con un'auto ed è stato trasportato all'ospedale al Pertini dove è morto poco dopo. L'altro incidente è avvenuto poco più tardi in via Cristoforo Colombo, all'altezza dell'incrocio con viale Carlo Levi. Il motociclista, un 42enne, è rimasto coinvolto in uno scontro tra due auto. Inutile il tentativo di soccorso. Portato in ambulanza al Sant'Eugenio è morto alle 13. La pericolosità delle strade è strettamente legata al mezzo che si utilizza. Basti pensare che un incidente su due vede coinvolta una moto o uno scooter. Nel resto d'Italia questo rapporto è molto più basso: uno su tre. E la Colombo, dove è avvenuto uno dei due incidenti di ieri, è la strada più pericolosa nei tratti urbani. Nel 2008 era la seconda strada con la più alta mortalità proprio assieme alla Nomentana, dietro solo alla Portuense con 8 morti. Il triste primato nel 2009 però è andato alla Tuscolana con 10 mortali. E se si conta l'intero territorio provinciale, le ultime stime, parlano di circa 300 sinistri mortali. Ma va detto che negli ultimi anni la situazione è migliorata. Nel primo semestre del 2009 all'interno del Comune di Roma ci sono stati 90 morti in incidenti stradali. Nel 2008 erano 190, nel 2007 sono saliti a 201 e nel 2006 hanno raggiunto quota 231. «Una riduzione del 15% dovuta a una maggiore attenzione alla manutenzione delle strade - spiega il presidente della consulta provinciale per la sicurezza stradale, Marcello Aranci - un'attenzione che non deve mai venire meno, perché è risaputo che il 70% dei mortali avviene nel territorio urbano e che spesso si muore per una sciocchezza. Basta un volantino attaccato a una fermata del bus che vola via per causare un incidente».