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A rischio chiusura 2 mila negozi

Negozi chiusi

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La crisi del commercio capitolino non si arresta. Per la Confesercenti provinciale di questo passo altre duemila attività al dettaglio sono a rischio chiusura entro il primo semestre 2010. Sommate ai tre mila negozi che hanno abbassato definitivamente le serrande nel 2009 farebbero cinquemila negozi chiusi nella Capitale nel giro di un anno e mezzo. È ancora il caroaffitti il maggiore responsabile di questa caporetto del commercio. Circa il 30% delle attività che non ce l'ha fatta a resistere lo deve proprio all'aumento esponenziale dei canoni di locazione letteralmente lievitati da un anno all'altro. Non a caso, solo nell'ultimo anno, ad almeno 300 negozianti romani sarebbe arrivato lo sfratto per morosità da parte del proprietario delle mura. «Una situazione ormai insostenibile – spiega Valter Giammaria, presidente della Confesercenti provinciale – di cui forse le istituzioni non si rendono bene conto». Il problema del caroaffitti si aggiunge, infatti, alla crisi economica che ha rallentato nell'ultimo anno i consumi. «I commercianti non vendono, ma continuano a pagare affitti esorbitanti – incalza Giammaria – bisognerebbe una volta per tutte che le nostre istituzioni locali si facessero portavoce a livello nazionale di una legge che abbassi i canoni di locazione». Sul tema è d'accordo anche Roberto Polidori, leader della Federabbigliamento-Confcommercio, che rilancia. «Il caroaffitti è la vera spina nel fianco del commercio al dettaglio. Il problema va affrontato a livello nazionale aprendo un tavolo anche con gli enti locali soprattutto in questo momento di crisi dove sarebbe indispensabile un meccanismo che blocca gli aumenti anche solo per tamponare la situazione emergenziale».

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