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Giochi di ruolo, serve l'arbitro

Due Cavalieri si scontrano in duello durante il Torneo della Rosa

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Giochi di ruolo, è necessaria la presenza di un arbitro per evitare risse e contestazioni. Le associazioni culturali specializzate nell'organizzare questi tornei, lanciano l'allarme. Si teme un'ondata di violenza, incontrollabile, anche perché si gareggia con repliche di armi. Si tratta di strumenti di difesa-offesa che vanno sapute usare con coscienza. Ci si riunisce ogni due settimane, nelle campagne romane. Secondo il tipo di trama, e l'epoca a cui si riferisce la storia, può capitare di adoperare coltelli, fucili, pugnali. I partecipanti possono ferirsi, con conseguenze disastrose. Oppure colpire gravemente, perfino a morte, qualche malcapitato che passa da quelle parti. Per questo motivo, tali associazioni stanno richiedendo una nuova figura professionale. In gergo si chiama «Master» ed ha la funzione di arbitro. Cosa ne pensano i giocatori di essere arbitrati durante le sessioni giocate? A spiegarlo è Morgana, una partecipante al gioco di ruolo «In Nomine Satanis-Magna Veritas», la cui trama è stata liberamente rielaborata dall'originale: «Il ruolo del master è diventato fondamentale. In giro per le strade della capitale c'è troppa litigiosità, troppa violenza. Conosco alcune persone che partecipano attivamente ai giochi di ruolo proprio per scatenarsi, per dar via libera ai cosiddetti bassi istinti. È come il tifo da stadio portato alle estreme conseguenze. Il divertimento può degenerare in una mischia indistinta. Ecco che diventa prezioso il lavoro del master. Il suo compito è quello di comunicare le regole all'inizio del gioco. E seguire passo per passo le mosse di tutti i partecipanti. Niente deve essere lasciato al caso, altrimenti, ripeto, la situazione può degenerare. L'obiettivo primario è quello di divertirsi, e partecipare ad una competizione sana, non aggressiva, ma intelligente ed onesta. Per diventare Master, è necessario sperimentare almeno 20 ruoli diversi e partecipare a circa 35 incontri». Quanto costa partecipare? «La cifra non è eccessiva - continua Morgana - Ogni incontro costa 25 euro, a cui bisogna aggiungere la tessera associativa annuale, di 40 euro». Quali sono i giochi di ruolo più conosciuti? A rispondere è Franco, un ragazzo che impersona il vampiro in «Vampiri, la masquerade": «Esistono tre filoni fondamentali - afferma - Il primo è il genere fantasy, in cui spesso si combattono una serie di guerre a carattere colonialista. Da una parte si trova il gruppo degli invasori che ambisce ad occupare un certo pianeta. Dall'altra, invece, gli abitanti che cercano in tutte le maniere di cacciarli via. La storia può essere anche diversa, ma sempre di tipo fantastico. Fra i titoli più noti troviamo "Dungeons & Dragons”, "Lejendary Adventure", "Ancestry". Il secondo è il genere fantascienza - prosegue Franco -, dove troviamo "Cyberpunk 2020" o "Mutant Chronicles" in cui si combattono alieni. Il terzo filone è l'horror con "Urban Prophecies" o "Lupi mannari: i rinnegati”».

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