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Occorrerà forse tornare al megafono e allo striscione sul balcone di casa di «Antonio La Trippa» per fare la campagna elettorale per le regionali.

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Severie "curiosi" i divieti. Banditi i cortei organizzati dalle formazioni politiche durante il periodo della campagna elettorale e le richieste di comizi in una serie di piazze del centro storico. Detta così la vicenda incute timore. Ma nel leggere poi le piazze bandite, i candidati potranno tirare un sospiro di sollievo: piazza Colonna, San Lorenzo in Lucina, piazza Venezia, piazza Barberini, piazzale di Porta Pia, piazza Montecitorio, piazza dei Cinquecento, piazza Augusto Imperatore. Tutte piazze che, a dire il vero, raramente, per non dire mai, si sono prestate al comizio elettorale. Preoccupa semmai il divieto, a partire dal 26 febbraio, di ogni forma di propaganda elettorale «luminosa o figurativa a carattere fisso in luogo pubblico, compresi tabelloni, striscioni o drappi. Nello stesso periodo saranno vietate anche tutte le forme di propaganda luminosa mobile». Se a questi aggiungiamo le ultime ordinanze del sindaco Alemanno sul volantinaggio, ai candidati non resta che tornare al buon vecchio megafono. Col rischio però di prendere una multa per schiamazzi...

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