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Il Tribunale assume i licenziati

Giustizia, la Corte d'Appello di Roma

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Il Tribunale è in affanno. Il personale è ridotto all'osso. L'organico conta 250 persone in meno rispetto a due anni fa. Difficile garantire un servizio efficiente per i cittadini in queste condizioni. Così si è deciso di correre ai ripari chiedendo aiuto ai disoccupati. La soluzione escogitata da Provincia e Tribunale è innovativa: impiegare i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. Un rinforzo che durerà un anno. Tra 15, al massimo 30 giorni, gli uffici giudiziari della Capitale potranno contare su 80 lavoratori selezionati dai centri per l'impiego. Una boccata d'ossigeno decisa da Provincia e Tribunale che hanno siglato un protocollo d'intesa che libera 700 mila euro dal Fondo sociale europeo. I curricula saranno valutati in base a criteri di anzianità, status e carichi familiari. La paga è di 300 euro al mese. I lavoratori saranno impiegati negli uffici amministrativi e nelle cancellerie con mansioni tipiche da segreteria. Dovranno fare fotocopie, rilegare fascicoli, utilizzare sistemi informatici, classificare atti e documenti, ricercare ed elaborare dati contabili. Questa iniziativa in seguito sarà estesa anche ai tribunali della provincia (Civitavecchia, Tivoli e Velletri) dove saranno inserite altre 107 persone che hanno perso il lavoro. «L'obbiettivo è duplice - ha detto il presidente della Provincia Zingaretti - velocizzare i processi e ridare un senso alla vita di chi ha perso la propria occupazione». Anche se la situazione resta «drammatica». «Questa è una crisi che dura da almeno dieci anni, da quando non si fanno più i concorsi - ha spiegato il presidente del Tribunale, Paolo De Felice - servirebbe molto di più, per un sistema efficiente ci vorrebbero almeno altri 300 cancellieri».  

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