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Bruciato e mutilato per un telefonino

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Nonun incidente sui binari della Roma-Cassino ma un omicidio, dei più efferati, e per alcune bottiglie di vino e un telefonino. Era la sera del 30 dicembre. Maricel Murariu, 39 anni, è stato massacrato di botte, colpito più volte con un oggetto contundente, amputato di braccio e gamba sinistri (trovati più in là), cosparso d'alcol, incendiato come una torcia e poi scaraventato sui binari, all'altezza di Vermicino, sperando che il treno lo dilaniasse. Non solo. Visto che il poveretto non moriva, per due giorni i connazionali Dorin Balan e Fanica Dobre, di un anno più giovani, hanno fatto capolino, attendendo la fine dell'agonia per andargli a prendere il cellulare. Lo stesso che poi li ha incastrati: Balan è stato fermato a Civitavecchia prima della fuga, Dobre invece a Frascati. È una storia raccapricciante a cui sono venuti a capo gli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile della Questura diretta da Stefano Signoretti. La sera del delitto, il giorno di Santo Stefano, i tre "amici", che dormono in alcune baracche sotto il cavalcavia ferroviario, vanno a comprare dieci bottiglie di vino. Bevono, si scatena la lite. Maricel ha la peggio. La mattina del 28, dai residenti di quella zona, al centralino dei vigili del fuoco arriva la telefonata che avvisa di fumo e forte odoore provenienti da quelle baracche. I pompieri vanno ma non trovano l'incendio. La sera del 30 la segnalazione parla di cadavere. «Prima abbiamo trovato il tronco - racconta Signoretti - poi affioranti tra le rocce, una mano e una gamba. Difficile dire cosa fosse accaduto anche per il medico legale, ma nel giro di pochi giorni la verità emerge in tutta la sua crudezza: Murariu era stato ucciso, colpito più volte con un corpo contundente, poi in parte bruciato e quindi mutilato». Il resto del puzzle è stato ricomposto con le testimonianze. «Siamo riusciti a ricostruire come la sera di Santo Stefano Murariu e altri tre amici, avevano comprato una decina di litri di vino, ma uno di loro si era staccato subito dalla compagnia per andare a bere da solo. Gli altri tre se ne sono andati in un riparo di fortuna sotto il cavalcavia, ed è l'ultima volta che Murariu è stato visto vivo da alcune persone». La traccia del cellulare della vittima ha fornito le indicazioni decisive. Per venti euro, i due avevano venduto il telefonino a un bengalese. Fermato dagli investigatori, lo straniero ha descritto i due romeni, poi braccati e arrestati. Fab. Dic.

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