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La madre di Cucchi: non odio ma la legge sia uguale per tutti

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Chiedoche mi sia detta la verità. Non ce l'abbiamo con le istituzioni o con l'Arma, ma con una manciata di persone che sono pagate dallo Stato: che indossino un camice o una divisa vengano giudicati come semplici cittadini. Questo chiediamo. La legge deve essere davvero uguale per tutti». Queste le parole della madre di Stefano Cucchi, la signora Rita, che ieri, con la figlia Ilaria ha partecipato, in Senato, ad una conferenza stampa organizzata dall'associazione «Il detenuto ignoto» con i familiari di persone morte in circostanze sospette in carcere. È una delle rare dichiarazioni della madre da quando il 22 ottobre scorso Stefano morì al Pertini pochi giorni dopo il suo arresto. Ha preso la parola anche Ilaria: «L'inchiesta procede. Continuiamo ad avere fiducia nella Procura. Ci preoccupano le operazioni peritali. Succedono cose gravi. Siamo ancora in attesa della Tac. Mio fratello non può riposare ancora in pace. La salma non ci è stata restituita. Il dolore della riesumazione è stato inutile. È faticoso combattere per la giustizia quando dovrebbe essere un dovere in uno Stato di diritto».

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