Salone, pendolari e romani si giocano la stazione
L'agognata apertura della stazione ferroviaria di Salone, annunciata per il prossimo aprile, viene accolta da umori contrapposti lungo la linea Fr2 Tivoli-Roma. Mentre gli utenti romani spingono da tempo per la riattivazione di una struttura pronta da un anno e ancora chiusa nonostante sia stata interamente rifatta, i pendolari dell'area tiburtina la temono, invece, come una «stazione totalmente inutile e dannosa, che per giunta allungherà ancora i nostri tempi di percorrenza già biblici». La «via crucis» nel quadrante est, infatti, si è già allungata dopo l'avvio dei treni ad alta velocità per Milano dal dicembre scorso. Con i nuovi Frecciarossa in partenza dalla stazione Tiburtina, dove c'è anche il capolinea della Fr2, i vagoni dei pendolari hanno incrementato il tempo medio di percorrenza ufficiale: 14 delle 15 corse nella fascia tra le 5 e le 14, infatti, impiegano mediamente quasi 5 minuti in più per raggiungere Roma rispetto al vecchio orario. Senza considerare i ricorrenti ritardi che si accumulano sin dall'Abruzzo, nel capolinea opposto, quello di Avezzano. Per i pendolari, poi, la «stazione è priva di parcheggi (solo pochissimi posti disponibili) e di qualsivoglia collegamento con i mezzi pubblici su gomma, e quindi è ad esclusivo uso e consumo dei nomadi di Salone».