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«Condomini sempre più simili a ring»

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PresidenteTabarrini, Roma sta diventando sempre di più una città dove i condomini si trasformano spesso in veri e propri ring. È davvero così? E cosa si può fare per ovviare a queste situazioni che non di rado sfociano anche in episodi di violenza? «La situazione è particolarmente difficile nella Capitale dove si registra un tasso di litigiosità molto elevato tra vicini di casa. Le ragioni sono molteplici, non ultima quella di una scarsa conoscenza delle leggi che regolano la vita tra condomini e che se tenute presenti potrebbero far diminuire drasticamente il numero delle cause portate in tribunale». Nella pratica? «L'Anaci ha aperto il primo sportello che offre consulenza gratuita ai condomini con problemi di vicinato nel 2003 e da allora gli sportelli sono 12 in 12 municipi della città più un tredicesimo a Grottaferrata. Lo sportello dà risposte immediate di tipo legislativo, ma non solo, contribuisce a trasformare il condominio da ambiente conflittuale a scuola di democrazia popolare dove i ruoli dei condomini e dell'amministratore sono distinti». Quante persone di media si rivolgono a questi sportelli? «All'inizio erano più di sessanta al giorno, un vero e proprio successo per una semplice intuizione che ho avuto anni fa notando che presso la nostra sede di Roma chiamavano anche comuni cittadini lamentando questioni legate proprio ai rapporti di vicinato. Così è nata l'idea dello sportello. Oggi siamo tra le 18 e le 20 persone sia proprietari di appartamenti che inquilini, un numero, si capisce da sé, piuttosto elevato». Persone arrabbiate, immagino, che lamentano cosa e, soprattutto, manifestano l'intenzione di fare causa al vicino? «Quasi sempre è così. Ma il nostro obiettivo è proprio quello di scoraggiarli ad andare in tribunale sia per i costi comunque elevati di una causa, i tempi per la fine di un processo e sia perché il più delle volte si può trovare un accordo senza dover andare ad intasare i tribunali». E allora perché secondo lei a Roma si registrano quasi 1.500 procedimenti di questo tipo ogni anno? «Perché in Italia il "ti faccio causa" è frequente anche per futili motivi, ma soprattutto perché spesso non ci si prova neanche a trovare un accordo e si va avanti a suon di liti o peggio ancora di denunce. In fondo basterebbe rispettare di più il prossimo e ricordarsi che i condomini sono piccole comunità dove la libertà di una persona finisce quando inizia quella di un altro». Dam. Ver.

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