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Smantellata la banda delle carte clonate

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Eranoloro, gli incensurati, quelli che nella banda avevano il ruolo di «prelevatori»: andavano allo sportello, inserivano la tessera, digitavano il codice e prendevano i contanti. Ma l'ultimo prelievo è stato fatale. E sono finiti in manette prima l'uno e poi l'altro, arrestati dai carabinieri di Ostia, che da giorni ne seguivano le tracce. Due romeni senza precedenti penali: solo la punta dell'iceberg della banda vera e propria, altri sette connazionali specializzati nello stesso reato: clonare bancomat e carte di credito. L'indagine si è conclusa l'altra notte. Settimane di appostamenti per risalire al capo, E.C., 34 anni, che in un appartamento di Vitinia aveva allestito la sua base supertecnologica. Fra computer e skimmer (l'apparecchio che copia i dati dalla striscia magnetica delle carte) i romeni clonavano a rotta di collo. I militari hanno trovato oltre 500 schede, i codici pin, un telefonino per filmare i clienti. Presto per dire il volume d'affari del gruppo, ma è certo che i cittadini di Ostia e dintorni faranno bene a controllare con attenzione il prossimo estratto conto. In questo senso va anche l'appello dei carabinieri: spesso è la disattenzione degli utenti a favorire i pirati delle carte di credito. «Gli skimmer sono minuscoli - spiega il colonnello La Gala - si nascondono anche nella giacca di un cameriere infedele che prende la nostra carta al ristorante». E poi la copia in meno di un secondo.

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