Sergio Silva Dell'antico insediamento Trans-Tiberim detto Pietra Papa resta la testimonianza toponomastica di alcune vie della zona Marconi: vicolo di Pietra Papa, via dei Prati dei Papa, Lungotevere Pietra Papa e Lungotevere dei Papareschi.
agliEtruschi di Veio che da secoli si erano insediati fino ai piedi del Gianicolo. Lo scontro fra i due popoli era dovuto all'accaparramento di terreni fertili e alla conquista delle più importanti vie di comunicazioni e la migliore era certamente quella fluviale. Fu subito sede di case rustiche e magazzini necessari per depositare le merci che dal mare, attraverso la foce e risalendo il fiume, giungevano in città. Sappiamo che al tempo dell'imperatore Augusto, alla fine del primo secolo a.C., la zona aveva subito un forte cambio insediativo dovuto alla costruzione di numerose ville patrizie ed importanti edifici pubblici che si affiancavano al resto delle case abitate da artigiani, carpentieri, barcaioli, lavoratori portuali, mugnai e immigrati orientali. A tale proposito, negli scavi effettuati negli anni trenta furono rinvenuti un mausoleo romano di colore bianco non ancora spogliato dei marmi che lo ricoprivano e i resti di un ponte galleggiante di barche tra le due sponde del Tevere. Ed ancora. Durante una campagna di scavi nel 1915 venne alla luce una villa residenziale i cui numerosi locali erano ornati di affreschi e mosaici che rappresentavano scene nautico-fluviali dell'ambiente egizio-africano. Facile allora dire che si poteva trattare della villa in cui Cesare, come afferma Cicerone, tenne in un sorte di prigionia dorata, la regina egiziana Cleopatra da cui aveva avuto un figlio, Cesarione. Lo stile degli affreschi è da rintracciare nella tipologia africana e la presenza della regina egizia potrebbe aver indotto numerosi artisti alessandrini a lavorare nella regale residenza. Gran Parte dei mosaici e degli affreschi sono ora conservati presso il Museo Nazionale Romano. Tornando alla toponomastica della zona, durante il medioevo l'area compresa nella grande ansa del Tevere a sud dell'odierna stazione di Trastevere e a sinistra dell'antica via Campana, era chiamata «prati del popolo romano» e vi si svolgevano solenni giochi a cui erano presenti le autorità religiose, civili e talvolta lo stesso pontefice. La presenza di quest'ultimo fece soprannominare la zona «prata papi», cioè «prati del papa». Con l'uso, la denominazione si trasformò in «pietra papa», come appunto oggi ricorda l'omonimo Lungotevere. L'area ormai è completamente urbanizzata ma qualcosa si potrebbe fare sul territorio per recuperare il mito di Pietra Papa, per esempio partendo dal recupero della darsena fluviale oggi veramente trascurata.