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Prende la multa e picchia le vigilesse

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La donna aveva lasciato la macchina in doppia fila per andare in tabaccheria

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«Tantogentile e tanto onesta pare», per dirla con il poeta. E invece è bastata una multa per trasformarla in una furia, con le vigilesse terrorizzate chiuse nell'auto sotto assedio. E giù calci, pugni alle portiere, tirate di capelli e insulti da far impallidire un ergastolano. Un metro e settanta di cattiveria insomma, una belva perfino al cospetto del marito: un omaccione pieno di tatuaggi e di precedenti penali, rimasto zitto e buono in macchina in attesa che fosse la moglie a chiarire la questione della doppia fila. «Scendi da ‘sta macchina» ha cominciato a gridare la donna mentre, aperto lo sportello, tentava di far uscire la vigilessa al volante prendendola prima per la divisa, poi direttamente per i capelli. Sono le 11 di venerdì in via delle Gondole, un'affollatissima traversa della più nota via delle Baleniere, nella Ostia bene. M. G., 35enne figlia di una storica famiglia dell'Idroscalo, ferma la sua Fiat Bravo in doppia fila per entrare nella tabaccheria a pochi passi. A far la guardia all'auto, comprata appena dieci giorni prima in un concessionario di Fiumicino, rimane il marito: i capelli rasati e alle spalle una fila di problemi con la giustizia. Quando le vigilesse, entrambe giovanissime, si sono avvicinate per chiedere all'uomo di spostare la macchina, la risposta è cortese: «Un secondo, arriva mia moglie». «I due minuti sono passati – hanno ribadito allora le due - ci dispiace ma dobbiamo farle la multa». In quel momento, neanche a farlo apposta, ecco la pirata del parcheggio che, viste le vigilesse, ha cominciato a gridare come un ossesso. «Ma che state a fa'? La multa? Ma multa de che?». Calci alle portiere, al parafango dell'auto di servizio: tutto sotto agli occhi di molti passanti, attoniti di fronte alla scena tragicomica. L'agente, chiusa nella macchina insieme alla collega, ha fatto per mettere in moto ma la donna l'ha afferrata per i capelli tentando di tirarla giù. Solo alla parola «carabinieri» la furia si è placata risalendo in un lampo nella sua auto per sgommare via col marito al fianco. I militari del gruppo di Ostia, arrivati in aiuto delle due vigilesse, li hanno rintracciati e bloccati prima dell'arrivo a destinazione, all'Idroscalo appunto. Per la signora, già nota alla giustizia per reati contro il patrimonio, l'accusa è di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

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