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La moglie del costruttore «È stato un vero incubo»

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«Èstato terribile, ancora non ho la forza di parlare di quello che è successo». Al telefono, con un filo di voce, la signora Della Noce racconta qualche fotogramma del fim di terrore che lei e i suoi cari hanno vissuto l'altra sera, minacciati da sei rapinatori romeni, armati e col volto coperto da passamontagna. Non c'è dubbio che i banditi erano ben informati. Ha qualche sospetto? «No, non so. Con noi ci sono due filippini, persone di cui mi fido ciecamente. Non so come abbiano fatto a sapere tutte quelle cose. I banditi erano dentro il parco, hanno aspettato che entrassimo con l'auto e parcheggiassimo. Poi si sono fatti avanti». Quanti di loro hanno parlato? «In due. Erano dell'Est europeo, forse romeni». L'hanno minacciata? «È stato terribile. Mi hanno puntato la pistola contro e mi hanno detto che se non avessi indicato dov'era la cassaforte mi avrebbero uccisa». E la bambina? «Lei poverina è riuscita a divincolarsi e a nascondersi». L'hanno cercata? «Sì, sì. L'hanno cercata. Non s'aspettavano che riuscisse a sgattaiolare via. Hanno cominciato a cercarla quando hanno visto che il numero dei presenti era cambiato. Hanno contato, ricontato e si sono accorti che la ragazzina era sparita. Questi romeni sono cattivi e determinati. Io non voglio dire brutte parole, non odio nessuno. Ma per compiere azioni simili bisogna essere cattivi, crudeli. E questi criminali hanno dimostrato di essere pronti a tutto». Hanno usato violenza, hanno ferito qualcuno? «No, per fortuna nessuno di noi è stato ferito, non ci hanno legati. Ci minacciavano con le pistole, costringendoci a non muoverci. Ripeto, è stato terribile. Ora basta, non voglio più parlare, mi scusi». Le indagini della Squadra mobile sono a tutto campo. Il primo punto importante da stabilire è la fonte dei rapinatori, sapere chi li ha informati in modo così dettagliato sulle abitudini della famiglia, sui loro spostamenti, e probabilmente anche sul bottino che avrebbero trovato all'interno della villa, nella cassaforte. Importanti saranno anche i riscontri della polizia scientifica, i risultati che scaturiranno dai rilievi eseguiti all'interno della residenza, a caccia di qualche traccia dei sei banditi: impronte digitali, eventuali residui biologici. Il confronto con le tracce rilevate suoi luoghi degli altri assalti daranno la conferma se i rapinatori sono gli stessi, se si tratta davvero di una banda di romeni che da mesi, da almeno questa estate, ha messo a segno vari colpi: sempre in villa, sempre dimostrando di conoscere quanto basta per agire indisturbati e senza sbagliare. In certe occasioni la banda ha avuto una geometria flessibile: il numero dei banditi che sono entrati in azione non è stato sempre lo stesso, calcolato forse in base alla complessità del colpo, al numero delle persone che avrebbero trovato e, chissà, alla portata delle misure di sicurezza di cui erano dotati. Vista l'ampiezza della zona dove sinora ha colpito, la banda ha anche dimostrato di potersi muovere senza troppe difficoltà, riuscendo ad avere le informazioni necessarie su chiunque e ovunque». Fab. Dic.

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