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Ippodromi chiusi, corsa contro il tempo

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EnricoTonali Questa storia di chiudere gli ippodromi a Luca Zaia non va proprio giù. Non si tratta di piccole piste di provincia ma di impianti storici, e sede di Derby, come quelli romani di Capannelle (realizzato nel 1881 per il galoppo) e Tor di Valle (1959, trotto) e il milanese San Siro. Quasi 500 giornate di corse in forse per il mancato accordo economico ippodromi-Unire sulla nuova convenzione. Per questo motivo il titolare delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia ha anticipato a mercoledì (alle 13) nel suo ministero di via XX Settembre l'incontro con l'Unire (ente che soprassiede a tutto il comparto equino e fa capo allo stesso dicastero) e le società che gestiscono gli impianti. Infatti, nonostante il precedente invito di Zaia ad un confronto fra le parti il 23 febbraio, l'ente di via Cristoforo Colombo aveva confermato il niet alle corse (per omessa firma della convenzione) da lunedì 15, facendo così saltare – solo a Roma – quattro riunioni di galoppo (tra cui il 43° Premio Neni da Zara di domenica prossima) e sei di trotto. «Abbiamo fissato prima l'incontro - ha spiegato il ministro, al quale si deve il piano di rilancio dell'ippica - Perché seguiamo con attenzione ogni questione riguardante questo settore potenzialmente strategico, che può diventare volano di importanti opportunità di sviluppo». Soddisfatta la reazione di Enzo Mei, presidente di HippoGroup Capannelle: «Zaia ha mostrato grande sensibilità, accogliendo la richiesta di tutto il mondo ippico perché vengano evitati altri traumi ad un settore già in difficoltà». Gaetano Papalia, patron di Tor di Valle, ha sottolineato: «Fin dalla prima convocazione del ministro avevamo archiviato il proposito di bloccare in toto l'attività. Attendevamo dall'Unire un'uguale moratoria ma evidentemente l'ente non parla lo stesso linguaggio di Zaia, nostro e di Capannelle». «Ci aspettiamo da chi oggi gestisce l'ippica - ha detto infine il ministro, che ha avviato la sostituzione alla presidenza dell'Unire dell'ex prefetto Gerardo Sottile con il manager Tiziano Baggio - la stessa serietà che per primi abbiamo dimostrato stanziando, nei tempi promessi, 150 milioni per il rilancio di galoppo e trotto. Il rinnovamento iniziato richiede senso di responsabilità, disponibilità e considerazione delle ragioni di tutte le componenti del settore. Soltanto così potremo rifondare l'ippica».

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