Salone, le Ferrovie ci ripensano «La stazione riaprirà ad aprile»
.Rifatta interamente, dalle banchine alle pensiline, dal grande sottopassaggio alle telecamere. Ma restava chiusa. Fino a ieri della data di apertura non c'era ombra. Le Ferrovie, interpellate da Il Tempo, si erano dette con le mani legate: «Tutto è pronto. I lavori sono stati fatti. La stazione di Salone può riaprire anche domani. Ma nell'ultimo contratto di servizio con la Regione questa fermata non è stata inserita. Sta alle istituzioni deciderne l'apertura». Sono passati tre giorni e la data è stata trovata: il primo aprile. E questa decisione pare essere stata presa da tempo. Almeno secondo quanto scrivono le Ferrovie: «A seguito dell'accordo Regione Lazio/Trenitalia, già a suo tempo definito, nelle forme innovative previste dal nuovo contratto di servizio, la stazione di Salone sulla linea Fr2 (Roma-Tivoli) sarà aperta al pubblico e alcuni treni cominceranno a effettuare la fermata». Gli orari ancora non ci sono. Saranno comunicati nei prossimi giorni. «Non appena saranno ultimati gli approfondimenti tecnici necessari», promettono le Ferrovie. E ancora: «La nuova stazione è stata realizzata secondo le caratteristiche del servizio metropolitano». Se all'inizio saranno solo alcuni i treni che si fermeranno in questa stazione compresa tra le fermate di Lunghezza e La Rustica Uir, dal 14 giugno «sarà realizzato un servizio strutturato che assicurerà la regolarità e puntualità prevista sulla linea». La notizia dell'apertura di questa fermata era attesa anche dal Campidoglio che aspettava da tempo una comunicazione ufficiale di Ferrovie. Solo una decina di giorni fa l'assessorato alla Mobilità scriveva ai comitati di quartiere: «L'iter tecnico amministrativo per studiare il servizio di trasporto su gomma (una linea Atac da Salone a via Stefano d'Arrigo, ndr) si è arrestato prima di ulteriori sviluppi dato il continuo procrastinarsi della data di apertura della stazione, a oggi ancora sconosciuta». Adesso la data è stata trovata. E i residenti di Setteville e Case Rosse incrociano le dita: «Speriamo che stavolta i tempi siano rispettati».