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Danni, scritte e sporco I binari del degrado

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La stazione Ostiense deturpata dalle scritte sui muri (Foto Gmt)

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Quando lo spettacolo che si para di fronte agli occhi di un pendolare è quello di una stazione dove mancano i servizi essenziali, abbondano le scritte dei vandali sui muri, non funzionano scale mobili, biglietterie self-service, ascensori per i disabili e si arriva perfino ad avere paura di percorrere un «semplice» tunnel che porta ai binari, non ci sono molte giustificazioni da dare, bisognerebbe soltanto cambiare le cose. Ancora più grave è se questi disservizi si ripetono da anni. A La Giustiniana è ancora ferma la scala mobile che porta al binario 2 e la sporcizia in terra è evidente. Alla Nomentana, di cui si è detto molto in termini di scarsa sicurezza e pulizia degli ambienti, ci andiamo quando fa buio e rivediamo i «soliti» extracomunitari che vendono merce contraffatta all'ingresso del tunnel, senza tetto che bivaccano negli spazi verdi appena fuori dalla stazione, stesse scritte che impediscono la lettura dei cartelli con gli orari dei treni e stessa rampa per i disabili usata come una latrina a cielo aperto. E ancora, non riusciamo a capire come fa un disabile ad accedere alla stazione Tuscolana perché nessun addetto sa darci una risposta e l'ascensore che sappiamo ormai dove si trova (via Adria, ingresso peraltro lontano dalla biglietteria) è ancora fermo. I bagni continuano ad essere indecenti alla stazione San Pietro. Ostiense e Trastevere, non appena viene meno il presidio delle forze dell'ordine, ritornano «terra di nessuno». Mentre in decine di altre stazioni continuano a mancare servizi primari (Nuovo Salario, bagni e biglietterie), La Storta (bagni), Magliana (bagni e biglietterie), solo per citarne alcune. La situazione di diverse stazioni ferroviarie nelle quali si fermano ogni giorno centinaia di treni delle linee regionali è questa e viene denunciata da anni: dai giornali, ma soprattutto dai cittadini che scrivono, fanno appelli alle istituzioni, lamentano il problema della sicurezza. Questo giornale denuncia lo stato di degrado di alcune stazioni ormai da tre anni. La nostra prima inchiesta risale al 2007 e ha passato al setaccio quasi una ventina di stazioni: da Trastevere a Nomentano, da Tiburtina a Ostiense passando per San Pietro, Tuscolana, La Storta, La Giustiniana. Ogni volta, muniti di macchina fotografica che documentasse lo stato in cui si trovava la stazione oggetto della nostra inchiesta, abbiamo riportato di scale mobili non funzionanti, difficoltà di accesso per i disabili, sporcizia (soprattutto dei bagni ove presenti), e mancanza di controlli. In quelle stazioni, poi, ci siamo tornati esattamente un anno dopo e ancora l'anno successivo (l'ultima volta in questi giorni) constatando, purtroppo, che insistevano per lo più gli stessi disservizi e solo in pochissimi casi si poteva parlare di miglioramenti.

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