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Ippodromi chiusi a Roma

Ippodromo

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Fin'ora c'erano riusciti solo il Papa-Re e la guerra, ora ci prova l'Unire a fermare le corse a Roma. Proprio quando, quattro giorni fa, diecimila persone si sono assiepate per vedere sfilare di nuovo i cavalli sul Corso dopo 136 anni di assenza. Da lunedì prossimo – come si legge in un comunicato dell'ente statale che soprassiede al mondo equino nazionale – sono annullate le riunioni ippiche a Roma Capannelle (galoppo) e Tor di Valle (trotto), oltre a Milano San Siro (galoppo e trotto), Livorno e Ravenna. Il calendario di corse è stato riformulato spostando i convegni in altre sedi. Il motivo di tale mazzata sull'ippica nostrana già boccheggiante è la mancata firma dei quattro ippodromi sulla convenzione 2010 (scaduta già da qualche mese ma prorogata fino all'8 febbraio) con l'Unire. Un colpo durissimo sferrato soprattutto contro Capannelle (in piena attività con i grandi appuntamenti degli ostacoli, è l'unico ippodromo in Italia, oltre a Merano in estate, a programmarli) e Tor di Valle, il cui presidente Gaetano Papalia l'ha bollato come «iniziativa unilaterale e inaccettabile». Costernato («situazione gravissima») Enzo Mei responsabile di HippoGroup Capannelle ma deciso a far valere le ragioni della sua società che recentemente si è ricapitalizzata di 1,5 milioni per far fronte agli impegni di gestione dell'impianto di via Appia. Lunedì – mentre andava in scadenza l'ultimatum dell'Unire – Mei dichiarava: «Non firmeremo mai un accordo che non tiene conto né del passato né degli investimenti che abbiamo fatto e faremo». La risposta dell'ente di via Cristoforo Colombo l'ha data il consigliere Franco Matafù: «Di fronte a un calo delle scommesse - anche quest'anno intorno al 10% - l'Unire non può promettere ulteriori risorse per il futuro». Un braccio di ferro che rischia di danneggiare l'ippica (50 mila famiglie che ci lavorano e 10 mila cavalli in attività) più dello sciopero dell'ottobre 2008, risolto grazie all'intervento del Governo sollecitato dal ministro delle Politiche Agrarie Luca Zaia, nel cui ambito ricade l'Unire. Oggi dovrebbe andare in discussione alla Camera la nomina (richiesta da Zaia e già approvata dal Senato) del nuovo presidente dell'ente, il manager Tiziano Baggio, in sostituzione dell'attuale Gerardo Sottile, ex-prefetto. Venerdì è prevista una nuova riunione del Consiglio dell'Unire. «Spero che possa ricominciare una negoziazione con l'intervento del ministro - ha detto ieri Mei, figlio di uno storico direttore di Capannelle, Tullio - Altrimenti non vedo come si potrà attuare il piano di rilancio dell'ippica, previsto da Zaia, senza i maggiori teatri delle corse».

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