Borsoni e panini, multe insufficienti
Luglio 2008. A soli tre mesi dall'elezione a sindaco di Roma, Alemanno emette le prime ordinanze antiborsone e antibivacco. Passano due mesi e il 15 settembre entra in vigore anche l'ordinanza antiprostituzione. Sicurezza e decoro. Sono le sfide di una campagna elettorale che ha consegnato per la prima volta le chiavi della capitale al centrodestra. Tre punti chiave per dare sin da subito un'immagine diversa, il segno della svolta. Le nuove regole prevedono multe salate e sequestro delle merci per quanto riguarda bivacco e vu'cumprà. Sanzioni anche per i clienti nell'ordinanza antiprostituzione. Poche pagine dove diritti e doveri sono tracciati in modo talmente chiaro da non lasciare dubbi. A supporto delle ordinanze 400 vigili urbani e 600 mila euro. «Non si tratta di provvedimenti ideologici - aveva spiegato Alemanno - ma di regole per rendere la nostra città non solo più viva ma più vivibile». Riscrivere le regole dunque, o meglio chiarire diritti e doveri per i cittadini già presenti nel regolamento di igiene ambientale del comune è stato il primo passo. Un esempio per tutti, l'ordinanza antibivacco. Nelle poche pagine firmate il 10 luglio il sindaco vieta «nelle aree di particolare pregio storico, artistico, culturale e in particolare nel centro storico di gettare o abbandonare carte o qualsiasi tipo di rifiuti solidi o liquidi; imbrattare con disegni, scritte e simili; affiggere manifesti, cartelli o altri mezzi di pubblicità; emettere grida, schiamazzi e canti». E ancora «è vietato bivaccare o sistemare giacigli...sostare per consumare bevande o cibo». Le multe previste arrivano a un massimo di 300 euro. Poche frasi, chiare e dirette che in realtà erano già contenute nel regolamento comunale. Partono i controlli: 300 multe il primo bilancio. Poi, però le difficoltà. In piena stagione turistica è risultato sin da subito sgradevole multare stranieri ignari delle regole solo perché risultati colpevoli di dissetarsi sotto il sole o di mangiare un panino. Una verità non completa però. Con il piano ferie e il già risicato organico sarebbe stato persino "crudele" impiegare un vigile urbano a far multe a turisti "affamati". Ancora, il divieto di gettare carte o rifiuti, piuttosto di imbrattare muri non è stato forse chiarito abbastanza, tanto da essere ribadito nella nuova ordinanza su rifiuti e writers entrata in vigore ieri. Diverso invece il bilancio sull'ordinanza antiprostituzione, dove grazie al "Patto per Roma Sicura" i vigili urbani agiscono insieme a Carabinieri e Polizia. Dal 15 settembre 2008 al 26 gennaio 2010 sono state elevate 10.601 multe a prostitute e 856 multe ai clienti, di queste 124 a non residenti. In totale dunque 11.457 sanzioni. Ma non è solo una questione di multe. Grazie all'ordinanza antiprostituzione infatti 236 prostitute minorenni sono state tolte dalla strada e affidate ai servizi sociali. Un risultato importante che va ben oltre al risultato di vedere o meno prostitute per la strada. Due esempi, quello delle regole antibivacco e quello antiprostituzione che spiegano bene come le regole valgono se c'è qualcuno in grado di farle rispettare. Non solo per reprimere con le multe, che ricordiamo sono state tutte aumentate e prevedono fino a 500 euro di multa per chi abbandona rifiuti fuori dai cassonetti e 250 euro per i padroni dei cani che lasciano le strade sporche. È infatti una questione di prevenzione più che di cassa. Difficile pensare a un vu' cumprà che apre il borsone e stende la merce proprio di fronte a un gabbiotto dei vigili urbani così come difficilmente qualcuno avrebbe il coraggio di abbandonare una vecchia Tv in mezzo a una strada dove c'è una volante della polizia. Certamente non si può pretendere che ogni strada della capitale, che è grande come le otto maggiori città italiane, sia messa sotto controllo. Ma, dall'altra parte, non si possono neanche fare nuove regole se poi manca la struttura per sostenerle e dunque per farle valere. La Polizia municipale capitolina vede solo da pochi mesi l'avvio di nuove assunzioni ma quel numero, ancora sotto i settemila agenti, rischia di far restare sulla carta ogni nuova regola di decoro e civiltà. Un rischio ben compreso da Alemanno che ha infatti allargato il controllo non solo a tutte le forze dell'ordine ma anche al potenziamento degli agenti accertatori dell'Ama che diventeranno, entro la fine del mese, cento. Un passo decisivo per fare in modo che le otto ordinanze emesse in meno di due anni non restino un proposito squisitamente politico.