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Stadio Olimpico, regno degli abusivi

Il vigile è a due passi dal parcheggiatore abusivo, ma non interviene (Foto Gmt)

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Non si tratta di un fenomeno occasionale. Anzi. L'organizzazione è pressoché perfetta e si ripete come un rituale ogni domenica. Sono i parcheggiatori abusivi che lavorano stabilmente allo Stadio Olimpico. Arrivano verso le 13 per la partita delle 15, intorno alle 19 per quella delle 20.45. Spesso hanno anche il "doppio turno" con la partita di coppa del giovedì sera. Molti arrivano insieme, poi si disperdono nei punti strategici: l'area tra Ponte Milvio e Ponte Duca d'Aosta e, al di là del Tevere, nei dintorni del Teatro Olimpico. Piumino, jeans, zuccotto in testa. «Prego dottò, venga... un pò più avanti.. va bene così». Due mosse con il braccio che costano dai 3 ai 5 euro, a seconda dell'"angolo" scelto o dell'orario in cui si arriva. Guai a non pagare o ad azzardare un timido "sconto". L'alternativa è o un faccia a faccia con il parcheggiatore o cercare un altro, impossibile, parcheggio. Insomma, un vero e proprio "pizzo" richiesto e ottenuto tra un mugugno e una protesta. Tutto sotto gli occhi dei vigili urbani che osservano senza intervenire né sul parcheggiatore abusivo né sulle macchine lasciate beatamente in divieto di sosta, in doppia fila o in mezzo alla strada. «Che devo fare? Gli ho dato tre euro. Una volta ho provato a non pagare ma quando sono tornato alla macchina ho trovato un grosso graffio lungo la fiancata, certo non ho le prove che siano stati loro ma perché rischiare? - racconta Marco, chiavi ancora in mano e sciarpa biancoceleste al collo - mi costa più rimettere a posto l'auto che dare tre euro a questi qua». Meno tolleranti Michele e Giorgia, bandiera sulla spalla e passo veloce per entrare allo stadio. «È una vergogna, una volta ci hanno chiesto 5 euro - dicono - e i vigili sono lì che fanno spalluccia. Adesso allo stadio ci veniamo con i mezzi, soprattutto quando si gioca di giorno. Si parla tanto di legalità ma guardandosi intorno viene da ridere, o meglio, da piangere». Il giro d'affari non è secondario. Ogni partita può fruttare migliaia di euro. E non è solo calcio. La vita del parcheggiatore abusivo gira intorno ai concerti, alle manifestazioni e soprattutto ai locali in Centro, Trastevere, Testaccio. Qui si lavora soprattutto il venerdì e il sabato sera. Magari non sempre sotto gli occhi dei vigili, come accade allo Stadio Olimpico, ma certamente con quella "ritualità" che, se non smascherata, disarma anche gli irriducibili della legalità, inesorabilmente costretti a sborsare anche 5 euro per lasciare l'auto in divieto di sosta.

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