Portuense e Colombo, strade killer
Nel particolare, nel 2008 gli incidenti in provincia sono stati in provincia 4.455 e a Roma 18.181; i feriti rispettivamente 6.467 e 24.062. I morti sono stati invece 123 in provincia e 190 a Roma. «Un risultato positivo - aveva commentato il presidente della Consulta, Marcello Aranci - ma assolutamente insufficiente se si tiene conto che secondo la nostra proiezione a Roma nel 2009 sono morte 180 persone e nell'intera provincia i morti sono stati circa 280». Dati allarmanti, certamente, ma è pur vero che sulle strade si muore di meno. Complessivamente infatti si è registrata una riduzione dal 15% di incidenti e morti. Nel Comune di Roma gli incidenti sono scesi del 16% e la mortalità del 24%. Nonostante il trend sulla mortalità dovuta alla strada sia in diminuzione ormai da circa cinque anni, a Roma si conta ancora una media di 55 incidenti e un decesso al giorno. Nell'80% dei casi si tratta di motocicli e ciclomotori. Spesso si tratta di tamponamenti o cadute causate dalla stessa segnaletica stradale o assente, o insufficiente o addirittura pericolosa, come i «vecchi» cordoli o la vernice consumata delle strisce pedonali o delle mezzerie che, in caso di pioggia, diventano per le due ruote nemici «invisibili». «Il 2010 sarà l'anno che vedrà il varo del piano strategico per la sicurezza stradale a Roma, il cui primo punto quello di tutelare la cosiddetta utenza debole, ovvero gli scooteristi per il 55 per cento coinvolti in incidenti stradali, i pedoni e i ciclisti - ha detto il delegato capitolino alla Sicurezza stradale Roberto Cantiani - un forte segnale deve essere dato per quello che riguarda la mobilità nell'orario notturno. Preoccupano infatti i dati emersi circa le morti nelle ore notturne e sulle strade più frequentate dal popolo della notte. Oltre a prevedere l'uso di nuove tecnologie per contrastare questo fenomeno è previsto il nuovo accordo con il Silb che prevede la responsabilizzazione dei locali che somministrano alcool al pubblico». Ma non è tutto. Dall'analisi della Consulta risulta infatti che il Municipio dove avvengono più incidenti è il I°, ovvero il centro storico e comunque, ovviamente, nelle aree con maggiore densità abitativa. Ecco allora che nei programmi dell'amministrazione capitolina si prevede un ampliamento delle cosiddette «isole ambientali» e percorsi pedonali anche in periferia. Ma certamente un contributo sostanziale verrà dall'utilizzo delle nuove teconolgie e da nuove misure di sanzionamento. Autovelox, prima di tutto e semafori intelligenti, dotati anche di telecamera per un effetto soprattutto di prevenzione. Molto è ancora da fare, poi, sull'educazione stradale, ovvero il potenziamento di campagne di informazione e di formazione rivolte soprattutto ai giovani, che restano purtroppo le vittime più numerose sulle strade, e non solo quelle cittadine.