Polo natatorio, beffa per i residenti
OSTIA - «Il Polo natatorio deve essere a disposizione non solo degli atleti ma anche dei cittadini». È l'invito rivolto alla Fin dai Comitati di quartiere di Ostia, «convocati» ieri mattina in via delle Quinqueremi da una misteriosa e-mail dell'Ufficio stampa della Federnuoto per una visita all'impianto, dove si è ripreso a lavorare negli ultimi giorni dopo uno stop di alcuni mesi. Una convocazione risultata fasulla, tanto che i cittadini hanno trovato il cancello sbarrato. Nessuno aveva avvertito il direttore dell'impianto Giuseppe Castellucci del sopralluogo e soprattutto lo stresso presidente della Fin Paolo Barelli era all'oscuro della convocazione. Un falso, dunque, l'ennesima beffa, dopo le polemiche che hanno preceduto, accompagnato e proseguono in attesa della definitiva consegna dell'impianto natatorio sul futuro e l'utilizzo della struttura. I comitati di quartiere sono stati, comunque, accolti e accompagnati in un breve tour dallo stesso Castellucci, verificando che i lavori sono ripresi ma che c'è ancora molto da fare. Attualmente sono utilizzate solo 20 stanze della foresteria, la sala conferenza, dove ieri si svolgeva un corso federale per arbitri della pallanuoto, parte dei locali adibiti ad ufficio, le piscine interne, omologate dal Coni per l'attività sportiva. Da completare l'area adibita a parcheggio, 40 stanze della foresteria, le cucine. Intanto il prossimo 24 febbraio dovrà esprimersi il tribunale di Ostia riguardo a chi deve custodire le chiavi dell'impianto, ossia la Fin o la Marziali, la ditta che sta completando le opere e che vanterebbe un debito di circa 8 milioni di euro. «Entro la fine di marzo – spiega Castellucci – potremo iniziare i corsi di nuoto per la cittadinanza, come previsto dalla concessione. Abbiamo già predisposto gli orari e le disponibilità dei locali spogliatoi. Si pagheranno 48 euro al mese, come da tariffa comunale e le lezioni di nuoto saranno tenute da istruttori federali. Certo, avviando adesso le iscrizioni avremo una scarsa partecipazione, ma come stabilito, siamo pronti ad iniziare, prima, però, ci devono consegnare l'impianto. A regime qui lavoreranno, tra mensa, foresteria, sicurezza e settore tecnico non meno di 50 persone». Svelato anche il «giallo» delle misure della vasca dello stadio del nuoto di 50 metri, lunga 51,50 metri per posizionare una parete mobile (denominata ponte) che riduce la superficie utile, a disposizione degli atleti, ai 50 metri e consentirà di utilizzare l'ampio bacino della piscina (trasformandola in due da 25 metri) a seconda delle esigenze agonistiche. Carlo Lucherini, vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, ha sollevato la questione che il polo ricadrebbe all'interno dei 30 metri della fascia di rispetto del demanio marittimo senza alcuna autorizzazione. Infine è stata presentata un'interrogazione scritta alla Commissione Europea per una possibile infrazione sulle procedure d'appalto per la mancata pubblicazione dell'esito di gara.