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Buttafuori accoltellato per un ingresso negato

carabinieri

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L'ingresso negato in discoteca. Uno spintone e qualche parola grossa col buttafuori. Sono le 4 di sabato notte. L'uomo, chiaramente ubriaco, sembra cedere all'invito degli altri ad allontanarsi dall'ingresso: «Stiamo chiudendo, non possiamo farla entrare ora». Quindi si volta, come per tornare in macchina, apre lo sportello del suo fuoristrada ma non sale. In un attimo tira fuori un coltello e si scaglia come una furia contro l'addetto alla sicurezza ferendolo al volto. I colleghi, dipendenti di una delle più note società di sicurezza, accorrono da più parti per aiutare il ferito: perde sangue dal mento, tanto, ma è cosciente. In tre riescono a bloccare l'aggressore e un amico arrivato con lui e a consegnarli ai carabinieri chiamati da uno dei numerosi testimoni. A finire in manette con l'accusa di lesioni aggravate è A.S., 43 anni, un nome che conta in certi ambienti della malavita del litorale, già conosciuto alla giustizia per una lista variopinta di precedenti: l'8 settembre del 2007 fu accusato di tentato omicidio per un episodio molto simile a quello che l'altra notte gli è costato ancora una volta le manette. Il buttafuori, colpevole di non averlo fatto entrare nella discoteca in zona Infernetto pochi minuti dalla chiusura, se la caverà invece con 10 giorni di prognosi e altrettanti punti di sutura sotto al mento. L'aggressore, avvertito un malore, subito dopo l'arresto è stato portato anche lui al pronto soccorso del Grassi. La notte brava gli è costata un infarto che, dalle prime ore di ieri pomeriggio, lo costringe in un letto della terapia intensiva. Secondo un ragazzo che sabato si trovava nella stessa discoteca «Si vedeva che quell'uomo era ubriaco: è arrivato sgommando al volante di un suv – racconta – l'ha abbandonato in mezzo alla strada, davanti al locale. È sceso al volo in compagnia di un amico, pure lui alticcio, e subito ha cominciato a litigare con un buttafuori».

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