Boom di baby bulli: l'allarme dei giudici
L’allarme è stato lanciato appena una settimana fa. E in soli sette giorni i casi si sono susseguiti da Nord a Sud della Capitale. Dal centro storico alla periferia. La piaga del bullismo a Roma sembra non fermarsi mai. Anzi. Ogni 24 ore si registrano episodi di ragazzini che compiono atti criminali contro coetanei: li picchiano, li rapinano di soldi, abiti e telefonini. Sono stati il procuratore generale e il presidente della Corte d'appello di Roma a sottolineare che nel 2009 sono aumentati le aggressioni commesse da minorenni. Nelle due relazioni, lette durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, è stato spiegato che aumentano «i tentativi di rapina e di estorsione, da collegare al fenomeno del bullismo». A questo fenomeno «vanno riferiti anche molti episodi di lesioni personali (573 rispetto ai 281 del periodo precedente, +103,91%), di violenza privata, di minaccia e di rissa (65 contro 37, +75,68%)». I dati statistici rilevano comunque «un lieve incremento delle iscrizioni dei procedimenti penali contro noti (+26%) mentre per i procedimenti contro ignoti si registra una diminuzione (-42,17%). Sono aumentati gli indagati minorenni italiani mentre sono diminuiti quelli stranieri, a conferma di una forte inversione di tendenza in atto negli ultimi anni, che ha fatto registrare un fortissimo calo degli ingressi di minori non italiani nel centro di prima accoglienza di Roma: all'allontanamento di numerosi nuclei familiari romeni si è contrapposto nel 2009 un aumento dei minorenni asiatici (+181,08%) nordafricani (+72,92%) e sudamericani (+57%)». In tema di reati commessi prevalgono quelli contro il patrimonio (39,91% del totale), stabile invece il dato sugli omicidi (3 contro 4 del 2008) e il tentato omicidio (12 contro 13). In aumento sono i delitti di violenza sessuale (da 42 si è passati a 60) e il numero di minori indagati per questi reati (da 79 si è passati a 103, con un aumento del 30,38%). In base alla relazione del presidente della Corte d'appello Giorgio Santacroce, sono aumentati anche i provvedimenti di collocamento in comunità (58, pari al 13,9% rispetto al 10,2% del 2008) e di permanenza in casa (106, pari al 25,4% rispetto al 19,5% dell'anno precedente). Nel 2009, invece, non sono state disposte intercettazioni telefoniche o ambientali. Una dato positivo è quello della buona utilizzazione che ha avuto l'istituto della sospensione del processo con messa alla prova. Per quanto riguarda, inoltre, la detenzione, gli alti magistrati romani hanno spiegato che la larga maggioranza della popolazione in carcere resta composta da cittadini stranieri, per lo più di «origine slava e romena, anche se questa componente è in diminuzione rispetto al passato essendo intervenuto un aumento di minori nordafricani e asiatici». È rimasto infine stabile il numero delle ordinanze di custodia cautelare «in rapporto agli ingressi nel Centro di prima accoglienza (50, pari al 12% degli ingressi, contro 82, pari all'11,6% del periodo 2007-2008)». Il bullismo, comunque, è un fenomeno che da tempo viene monitorato dalle istituzioni locali, che organizzano eventi e momenti di aggregazione con i giovani per tentare di abbattere questa piaga sociale. Augusto Parboni