Acea privata, «sante» polemiche
Un«compleanno» speciale, quello dei cento anni di Acea, trascorso ieri a San Pietro. I vertici dell'azienda capitolina, insieme al sindaco Alemanno sono stati infatti ricevuti da Benedetto XVI in occasione del centenario della municipalizzata capitolina. Un discorso, quello del Pontefice che si inserisce in uno dei momenti più «confusi» per la società di piazzale Ostiense, sulla quale si è aperta la discussione, tutta politica, sulla cessione da parte del Comune di Roma del 21% delle proprie quote, (una parte entro il 2013 e una parte entro il 2015) così come stabilito dal Decreto Ronchi. In altre parole, il Campidoglio non sarà più socio di maggioranza. Un aspetto delicatissimo che verrà discusso giovedì in un Consiglio comunale straordinario, dove l'assessore al Bilancio, Maurizio Leo sara chiamato a portare un po' di chiarezza in una vicenda dai contorni ancora tutti da definire. Si comprende meglio, dunque, il discorso del Pontefice che prima sottolinea il legame imprescindibile di Acea con la città: «Il 20 settembre del 1909 - ricorda il Santo Padre - i romani decisero con un referendum popolare che l'illuminazione pubblica e i trasporti collettivi fossero municipalizzati. Da quel giorno la vostra azienda è cresciuta insieme a Roma, che cambiava e si espandeva a dismisura». Poi elogia alcuni servizi Acea, come l'illuminazione dei monumenti e la "svolta" ecologica. Il Pontefice non risparmia però una tirata di orecchi a chi ha la responsabilità non solo, o non tanto, economica ma soprattutto sociale. «La produzione di beni e servizi - sottolina Benedetto XVI - non deve essere legata esclusivamente alla ricerca del profitto economico, ma anche alla promozione del bene di tutti. Anche a Roma, come in ogni grande città si avvertono gli effetti di una cultura che esaspera il concetto di individuo. Spesso si vive chiusi in se stessi, ripiegati sui propri problemi, distratti dalle tante preoccupazione che affollano la mente e rendono l'uomo incapace di cogliere le semplici gioie presenti nella vita di ciascuno». Un impegno ribadito a chiare lettere dal presidente Acea, Giancarlo Cremonesi, mentre è Alemanno a gettare acqua sul fuoco sulla privatizzazione Acea, assicurando che «il Comune resterà socio di riferimento». In che termini però si scoprirà, forse, giovedì in aula Giulio Cesare.