Viaggio in città, i vigili non ci sono
Il nastro di partenza della nostra "maratona" per verificare sul campo il livello del traffico e di coloro che il traffico dovrebbero regolare, ovvero i vigili urbani, comincia poco dopo le due di pomeriggio da piazza Bologna, cuore del quartiere universitario. Nella piazza, proprio di fronte al grande ufficio postale, responsabile tutti i giorni dei giganteschi imbottigliamenti a causa delle doppie o terze file di auto, c'è il primo dei gabbiotti che incontreremo nel nostro "tour", dove ci sono, o dovrebbero esserci, gli agenti della Polizia Municipale. Ma ieri, alle 14.20, non c'era nessuno. Imbocchiamo allora viale delle Province, dove il mare di macchine non sembra essere diminuito nonostante l'ora di pranzo. Giunti nell'omonima piazza prendiamo viale Ippocrate in direzione Policlinico Umberto I e Università La Sapienza. Lì, inutile dirlo, il traffico sembra non risentire minimamente né dell'orario, né del periodo. Proprio all'angolo con viale Regina Elena, si trova un altro presidio fisso, in posizione strategica, visto che sorveglia le migliaia di persone che ogni giorno frequentano la zona. Ma anche qui nessuna traccia di vigili urbani. La ricognizione prosegue. Ci dirigiamo verso via Nomentana, passando davanti al Policlinico, letteralmente sommerso da automobili, bancarelle, visitatori, medici, ambulanze che vanno e vengono. Anche lì nessuno vigila. Lungo il tragitto incontriamo un altro gabbiotto verde all'angolo con via Morgagni, ma proseguiamo dritti visto che la solfa è sempre la stessa. Finalmente però, giunti a via Nomentana all'incrocio con viale Regina Margherita che fu fatale a quattro ragazzi che vi persero la vita in due incidenti stradali, vediamo qualcuno! Nel fatidico gabbiotto ci sono infatti due agenti, un uomo e una donna, intenti a controllare il traffico. Soddisfatti dell'incontro proseguiamo per la Nomentana, in direzione Porta Pia, per andare a dare un'occhiata a Castro Pretorio. Saranno circa un paio di chilometri, non di più, ma il volume di macchine è incessante. Di vigili urbani, manco a dirlo, neppure l'ombra. Torniamo "alla base" e azzardiamo anche un'infrazione, sicuri però che nessuno ci avrebbe fermato. E così è stato. La maratona finisce verso le 16, ma i vigili dov'erano? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, il comandante del III gruppo, Paolo Bernardi che coordina e supervisiona il lavoro dei suoi 180 uomini. «Purtroppo a quell'ora (alle 14, ndr) c'è il cambio turno e tra lo smontare degli agenti e il prendere servizio degli altri, si crea sicuramente un vuoto di operatività. Il territorio che comando è il più piccolo della città, ma abbiamo poco personale e le macchine in dotazione sono contate. Va da sé che i tempi per i cambi del personale si allungano».