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Juliano, primo guardaspalle della Roma degli imperatori

Una rievocazione del Gruppo Storico Romano ai Fori Imperiali

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{{IMG_SX}} Gli imperatori romani del I secolo scelsero per la loro sicurezza personale di avvalersi di soldati appartenenti alle popolazioni germaniche degli Ubii e dei Batavi. Il Germani corporis custodes era costituito da uomini coraggiosi e abili cavalieri. Un corpo non ufficiale, guardie private che proteggevano la famiglia del sovrano e che mai avrebbero tradito l'imperatore perché al di fuori dei giochi politici del Senato e dei patrizi romani. Nonostante l'insuccesso dal gruppo di bodyguard con l'agguato e la morte di Caligola, il successore e zio dell'imperatore morto, Claudio, confermò la sua fiducia ai Germani che continuarono a scortare tutti i principi che si alternarono sul trono imperiale. All'interno di una stretta galleria Caligola incontrò degli attori e si intrattenne a parlare con loro. Le guardie del corpo erano rimaste un po' indietro. All'improvviso la trappola. Cassio colpì tra il collo e la spalla l'imperatore ferendolo. I lettighieri prontamente fecero scudo con il loro corpo. La scorta germanica accorse e uccise immediatamente alcuni dei cospiratori ma nel frattempo gli assalitori avevano inferto all'imperatore non meno di trenta pugnalate, mentre Cassio e l'amico Cornelio riuscirono a fuggire. Caligola morirà il giorno dopo. Sappiamo però che Juliano faceva parte del Germani corporis custodes, appunto «le guardie del corpo germaniche», truppe scelte e fedelissime al servizio dell'imperatore. Di lui resta una lastra funeraria trovata nella necropoli di via Portuense, una delle due aree funerarie autorizzate a quell'epoca oltre Tevere e destinate ai soldati appartenenti alle popolazioni germaniche degli Ubii e dei Batavi che vivevano nell'area oggi corrispondente all'Olanda. Sull'epigrafe, che oggi è conservata presso la sala VIII del Museo Nazionale romano, la moglie della guardia del corpo imperiale, Fausta Julia, fece incidere: «Romano Iuliano / corpore custos / caeseris». Ma gli imperatori, per la loro sicurezza, non avevano a loro disposizione, fin dai tempi del divo Augusto, il corpo dei pretoriani? Occorre una precisazione. Il corpo dei pretoriani era la guardia d'onore, la milizia politica e la punta di diamante dei reparti combattenti al servizio non tanto, o non solo, del principe, quanto piuttosto dell'istituzione imperiale stessa. I Germani corporis custodes erano invece le vere e proprie guardie del corpo degli augusti e degli altri componenti della famiglia imperiale, coloro che circondavano fisicamente l'imperatore in ogni occasione, sia nelle strade di Roma, sia nei ricevimenti privati, molto simile al lavoro che fanno oggi i moderni bodyguard. Questa loro cieca dedizione alla persona e non allo Stato, la loro condizione di stranieri e di barbari, non legati a beghe politiche ed interessi privati esistenti fra i patrizi dell'Urbe rendevano i Germani una milizia fidata e privata, che gli imperatori ricompensarono con onori, denaro e doni, come dimostrano i resti tombali nelle necropoli romane, come la pietra tombale di Juliano.  

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